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28 Gennaio 2015 ,

Thou & The Body YOU, WHOM I HAVE ALWAYS HATED

2015 - Thrill Jockey
[Uscita: 27/01/2015]

 USA

 

The_Body___Thou_-_Released_From_Love___You__Whom_I_Have_Always_HatedCosa succede se l’acclamato duo sludge The Body (Providence, Rhode Island) incontra gli instancabili Thou (Baton Rouge, Louisiana) sulla strada che porta dagli Stati Uniti al paese del riff lordo e nichilista, meta ideale di ogni sofferente metallaro che si rispetti? Per prima cosa pubblicheranno insieme un EP dal titolo “Released from Love”, poi - ancora gigioneggiando sulla stessa via della perdizione - pubblicheranno a stretto giro di boa un album. Cioè “You, Whom I Have Always Hated”, che consta, almeno nella versione in cd, del precedente EP di 6 brani inediti e di una fiammante cover di Terrible Lie dai Nine Inch Nails. Con una certa approssimazione temporale che tuttavia non intacca la validità della scoperta è possibile rintracciare una relazione diretta tra il bianco e nero sgranato di molte delle immagini di copertina utilizzate nell’ambito della produzione musicale metal degli ultimi dieci anni e la lacerazione emotiva di cui quest’ultima sembra farsi latrice impenitente. Detto altrimenti: molti pixeloni grigi, dunque molto dolore. Anche in questo caso ci sembra di poter dire che la teoria è confermata, anche qui la musica sembra essere semplice didascalia dell’immagine di copertina. O una cover - nei due sensi del termine - di se stessa. A nulla valgono i watt sprigionati dalla massa di amplificatori riuniti e affastellati da due tra le band più pesanti del globo terracqueo senza la leggerezza che la creatività solo può sprigionare, o meglio tutto diviene talmente grave da sprofondare sotto il suo stesso peso. 

 

BODYlivephoto-e1363984170735Non è la prima volta che si assiste a progetti il cui più grande pregio è di non averne ossia di essere tanto inani da non riuscire neanche a cadere sotto i loro propri colpi. È vero, d’altra parte, che nei momenti più ispirati dell’album si rimane impressionati dal muro sonoro che si riceve nelle orecchie, ma ben presto i riff di chitarra si fanno tanto potenti quanto noiosi e quel muro sonoro diventa un appetibile superficie contro la quale schiantarsi per evitare un ulteriore ascolto. I riferimenti artistici sono chiari e si guarda tanto ai Kyuss quanto ai Pentagram ma come si guarda dal buco della serratura: si spia105982 più che guardare (Lurking Fear). Solo per dare a intendere che il disco lo si è ascoltato e anche con una certa trepidazione subito delusa; quindi solo come esempio prendiamo in The Devils of Trust Steal the Souls of the Free. Qui gli omaggi e le citazioni arrivano come onde lontane, come una eco dalla radio del vicino e solo un orecchio ben allenato può distinguere la radio dal vicino stesso che ne doppia la melodia cantando sotto la doccia. Il risultato è uno sludge/doom brufoloso e un suono lo-fi nel quale è indistinguibile la scelta tecnica dall’assenza di tecnica. La ripetizione degli stessi schemi stilistici è quanto di meglio ci si possa aspettare da Thou-bandquesto ascolto, ma purtroppo arriva anche la consapevolezza da parte della band che le idee languiscono. Ed allora elettronica a palate, sample come se piovessero campionamenti, d’altra parte non sono stati inventati per questo? Thou & The Body utilizzano le risorse del digitale come i bari le tre carte e in questo sono bravissimi (He Returns to the Place of His Iniquity). 

Voto: 4/10
Luca Gori

Audio

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