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25 Dicembre 2014 , ,

Terje Isungset & Arve Henriksen WORLD OF GLASS

2014 - All Ice Records
[Uscita: 22/10/2014]

Norvegia  # Consigliato da Distorsioni

 

Terje-Isungset-300x300Le vie della sperimentazione sono davvero infinite e sorprendenti e aprono spesso spazi inediti e affascinanti dove chi ha voglia di mettere in discussione le proprie abitudini e certezze può trovare di che arricchire il proprio mondo interiore. Il disco dei due musicisti norvegesi Terje Isungset e Arve Henriksen, sperimentatori di lungo corso della ricca ed esuberante scena scandinava, offre letteralmente quel che promette il titolo, un suono il cui protagonista assoluto è il vetro, materia di cui sono fatti tutti gli strumenti suonati dal duo, sia i corni e le trombe di Arve Henriksen,  sia tutte le percussioni utilizzate da Terje Isungset, quest’ultimo noto per le sue sperimentazioni con strumenti da lui stesso costruiti col ghiaccio. Il progetto, con l’obiettivo di fondere insieme musica e vetro, è stato messo in piedi per le manifestazioni di Tallin 2011 Capitale della cultura europea e ha dato vita a una serie di concerti dalle atmosfere magiche e incantate. “World of Glass” raccoglie brani registrati nel corso degli spettacoli. Pare ci siano voluti ben due anni di lavoro ai quindici artisti estoni del vetro per progettare e costruire con la supervisione dei due musicisti tutti i trenta strumenti qui impiegati, ma il risultato è stato davvero eccezionale: dai fiati e dalle percussioni escono suoni evocativi e misteriosi, ricchi di fascino e di mistero che si librano nell’empireo e sembrano provenire da abissali lontananze ancestrali.

 

terje1Come ha scritto un giornalista estone «Glass and music united feels like a match made in heaven – can´t imagine something more fragile and tintinnabulating». Infatti il connubio vetro musica si realizza proprio sull’idea di fragilità, i suoni restano sospesi nell’aria con limpidezza, è proprio il caso di dire, cristallina, mentre la musica promana da un’assorta e mistica atmosfera spirituale che nello spettacolo dal vivo terje4è resa ancor più suggestiva dal gioco delle ombre e delle luci. Da non perdere il video postato qui in calce di  un momento della performance. Sperimentazione, improvvisazione, minimalismo e musica concreta, attitudine jazz, convivono con richiami a ben più antiche tradizioni  musicali, dal Giappone al Medio Oriente, dai canti sciamanici siberiani a quelli degli aborigeni australiani, anche se la fonte principale di ispirazione è costituita dai grandi spazi innevati e solitari delterje Grande Nord; boschi, fiordi, laghi, tundre, aurore boreali colorano la nostra immaginazione cullata dalle melodie e dai suoni intrecciati dai due musicisti. Un misticismo che si intreccia a un senso di unione panica con la natura, costantemente evocata nel suo fascino primitivo e primordiale dalle musiche. Pregio ulteriore del disco è quello di non cadere mai nella monotonia, i brani sono piuttosto brevi, 15 per poco più di tre quarti d’ora, e variano molto per intensità, sonorità, atmosfere, richiami.

Voto: 8/10
Ignazio Gulotta

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