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10 Luglio 2012 ,

Echo Lake WILD PEACE

2012 - No Pain In Pop
[Uscita: 26/06/2012]

Echo Lake “WILD PEACEDopo un ep d’esordio datato 2011 giunge al suo debutto sulla lunga distanza la band Echo Lake, provengono dal sud di Londra e ruotano sostanzialmente intorno al duo formato dal chitarrista e autore di tutte le canzoni Thom Hill e alla cantante Linda Jarvis.  Appena cinque giorni prima dell’uscita di questo “Wild Peace” il batterista venticinquenne Pete Hayes è deceduto allungando così l’incredibile lista dei rocker prematuramente scomparsi. Insomma un avvio tutt’altro che fortunato per una band a cui la stampa britannica ha invece guardato con molto interesse e ha generalmente accolto con favore questo debutto. La musica del duo londinese si muove all’interno del genere shoegaze, chitarre ipnotiche, riverberi, distorsioni, atmosfere sognanti e impalpabili, droni caratterizzano il muro sonoro delle composizioni dell’album e ci trascinano verso un universo intimo e onirico, grazie alla voce di Linda Jarvis che, spesso sovraincisa, dà luce e immaginazione ai brani riuscendo ad emergere dal tappeto sonoro dei suoni ripetitivi della chitarra, dai droni delle tastiere, dall’incedere delle percussioni e dalle linee sinuose del basso.

 

E la chitarra di Thom Hill è l’altro elemento che spicca nel disco, soprattutto per il suono orientaleggiante che dà ai suoi indolenti arpeggi in brani come Another Day, Just Kids o la strumentale Monday 5 A. M., l’inquietudine e la noia di un risveglio post week end, ma anche quando trasforma la sua chitarra in elemento solista attraverso gli assolo di Even The Blind e Last Song Of The Year. Un album, questo “Wild Peace”, di buon dream pop, con alcune canzoni ben scritte e dal fascino distante e a tratti glaciale: brani come il già citato Another Day o Swimmers o la canzone che dà il titolo all’album hanno buone frecce al loro arco, ma ciò che lascia perplessi è il risultato finale, infatti la noia compare ben presto, il rischio della monotonia finisce per prevalere e i tentativi di dipingere in modo più vario la tavolozza con brani più decisamente pop e sbarazzini  come Young Silente e In Dreams appaiono poco riusciti. Insomma un debutto interlocutorio per il duo londinese, ma se troveranno una linea compositiva in grado di valorizzare la voce della Jarvis e arrangiamenti meno monotoni degli Echo Lake sentiremo ancora parlare.

 

Ignazio Gulotta

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