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3 Febbraio 2016 ,

Night Beats WHO SOLD MY GENERATION

2016 - Heavenly Recordings
[Uscita: 29/01/2016]

Stati Uniti   #consigliatodadistorsioni     

 

Who-Sold-My-GenerationNight Beats sono, dal tempo della loro formazione, costola dei Black Angels e dei vari progetti che vedono impegnato Christian Bland (chitarrista dei B.A.) e i suoi Revelators. Il cantante/chitarrista dei Night Beats (il nome è un tributo ad un omonimo album di Sam Cooke)  Danny Lee Blackwell è anche voce di progetti collaterali interessanti quali UFO Club o Shapes Have Fangs (il cui insuperato “Dinner In The Dark” del 2011 rimane un capolavoro sconosciuto della nuova ondata di garage rockers statunitensi).

La vicinanza artistica è accomunata inoltre da una stretta parentela geografica: sebbene la band sia nata a Seattle, Washington i cuori dei membri risiedono nello Stato della Stella Solitaria, a metà via tra Austin e Dallas. Due LP pubblicati in due anni (un esordio omonimo nel 2011 e “Sonic Bloom” nel 2013) consacravano il gruppo ad un oscuro r’n’b psichedelico, riverberato e polveroso, concentrato sul groove, trascinato dalla voce roca di Blackwell che ricorda quella di un vecchio soulman riesumato dalla bara.

"Who Sold My Generation", terzo LP, porta un titolo quanto mai evocativo: una domanda che trascina le vibes psichedeliche verso toni più tesi e politici; la sostanza musicale stessa cambia forma, anche se non troppo. Abbandonato il nido della città di Austin, Texas, i Night Beats si trascinano nella Los Angeles dei Black Rebel Motorcycle Club e qui il frontman Robert Levon Been decide di affiancarli al basso e di essere co-produttore insieme a Nic Jodoin; ne consegue un suono più corposo, come testimonia l’iniziale bagarre late-sixities di Celebration #1 dove Blackwell declama su un potentissimo groove stoogesiano.

 

nightLe svirgolate pop non mancano e ci rimettono brani come Power Child o Right/Wrong che rallentano il ritmo di un disco altrimenti impeccabile sui ritmi e sui tempi: già il singolo No Cops rimette i nostri sui binari giusti, sfoderando in tre minuti il drone’n’roll perfetto.

No Cops si avvale, come la maggior parte delle composizioni dei Night Beats, di una struttura ritmica ipertesa e credibile e dell'abilità di Blackwell di galvanizzare l’attenzione dell’ascoltatore con la sua voce ipnotica. Nei Night Beats, l’uso della chitarra è quasi superfluo e quasi decorativo.

Nonostante questo, la chitarra di Sunday Mourning si redime dopo le sbronze oltre il confine messicano di Porque Mañana e le sue pigre siestas al sole, ed eleva il groove ritmico a pura jam tra Grateful Dead, Stooges e 13th Floor Elevator. Ancora, la chitarra di Blackwell alza la voce nell'eccellente mini-jam blues Burn To Breathe. Le cavalcate tex-mex non si fermano (Bad Love, che addirittura sfodera fiati e piano, e Shangri Lah) e arrivano al capolinea con Last Train To Jordan, beat blues demente e ripetitivo (ricorda i the_night_beatsSeeds di Up In Her Room) ma la corsa riprende con Turn The Lights, perfetto anthem nugget.

La finale Egypt Berry corre ancora su binari desert-rock deraglianti in territori allucinati. Con il gusto psichedelico dei padri texani (meno forme più estreme come i Red Krayola o Vas Deferens Organization), i beat ossessivi e sanguinolenti del soul e del rock’n’roll, la decadenza voodoo di Cramps e Fuzztones, le chitarre taglienti di Stooges e Hendrix, i Night Beats riescono a tirare fuori un'opera coerente e intensa. Who Sold My Generation è una perfetta colonna sonora per fuorilegge. 

Voto: 7/10
Ruben Gavilli

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