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21 Febbraio 2012 ,

Low-Fi WHAT WE ARE IS SECRET

2012 - Octopus Records/Audioglobe
[Uscita: 3/02/2012]

Ciò che sono i Low-Fi non è più un segreto. Dopo un primo EP interlocutorio più rock oriented e svariati live di rodaggio in giro per il mondo, la band di Napoli ha trovato la sua identità in un electro wave frizzante, decisamente commerciale e danzereccio; svolta influenzata sicuramente dalla new entry Fabio Sor­rentino, vero funambolo del synth. Semmai fuorviante e misterioso rimane il moniker sceltosi, che al cospetto di questo primo album “What we are is secret”,  forte dell’impeccabile e opulenta produzione di Giuseppe Fontanella (24 Grana) e del mastering effettuato nello Swift Studio londinese (Klaxons,My Vitriol, Pete & the Pirates ), di ‘low-fi’, inteso come bassa fedeltà, ha ben poco.

 

Curioso come, al pari dei concittadini Starframes, anche il cantante dei Low-Fi, Alessandro Belluccio, scelga come modello vocale l’androgino Brian Molko. In realtà tutto il disco sembra destinato ai fans dei Placebo periodo "Sleeping With Ghosts" e"Meds"; ne è testimonianza il pezzo d’apertura Something, che è anche il primo singolo estratto e anello di congiunzione con il precedente EP, un tormento interiore che si frantuma contro un muro di chitarre distorte. La successiva e passionale Daylight può rappresentare invece il culmine dell’essenza del gruppo e il mood che caratterizzerà tutto l’album; partendo da una base rock, i brani, grazie all’innesto dell’elettronica, si trasformano in qualcosa di particolare, fresco e attuale, dei veri e propri anthem da dancefloor, trascinanti e ossessivi, che non disdegnano sfumature oscure.

 

Degni di nota i due brani che vanno leggermente a discostarsi dal resto del programma: il post rock di matrice eighties di Dead Disco Syndrome, dal battito serrato e basso tondo che ricorda i Killing Joke ma più edulcorati e l’ammaliante noise della title track, che vede la collaborazione al controcanto della sensuale e tenace Alessandra Gismondi (Vessel, Pitch, Schonwald). A voler tirar le somme “What We Are Is Secret” è un disco ben curato e ottimamente arrangiato, che troverà nei live la sua giusta dimensione e esaltazione; nulla però di così originale o già sentito in band quali Muse, Killers e soprattutto She Wants Revenge, ma sicuramente mancante nella discografia  italiana. Un prodotto dunque che farà breccia nei cuori orfani dei (migliori) Subsonica, ma che non entusiasmerà molto i vecchi appassionati di wave che continueranno a ballare, nelle loro discoteche alternative,  i classici dei Depeche Mode e dei Cure.

Antonio De Luca
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