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24 Ottobre 2019 ,

Refused War Music

2019 - Spinefarm Records UK
[Uscita: 18/10/2019]

Lo scandinavo microcosmo hardcore creato dai Refused nel 1992 decise di espandersi in un personale Big Bang nel 1998, quando uscì “The Shape Of Punk To Come”. Dopodiché? Il nulla. La band si sciolse e prima della lieta notizia di un ritorno si è dovuto attendere ben quattordici anni, con la pubblicazione dell’album post-reunion “Freedom” solo nel 2015. Altri quattro di attesa e gli svedesi rilasciano “War Music”, il quale in seguito all’ascolto, ci rende consapevoli del fatto che il precedente disco non è stato altro che una miccia detonante. Non è una semplice similitudine: il disco nuovo, sotto la supervisione della Spinefarm Records UK, esplode. REV001, secondo singolo pubblicato, apre l’album come una danza all’interno di una rivoluzione. “One more revolution my love, one more time through the fire”, ancora una volta i Refused ci lanciano attraverso le fiamme rivoltose del loro universo.
Danny Lyxzén e David Sandström non si sono mai lasciati, nemmeno quando i Refused hanno annunciato lo scioglimento e in questo disco rendono limpido che cosa voglia dire essere legati da quasi trent’anni di onorata carriera. La voce di Lyxzén ha deciso di non placarsi mai, un urlo folle ma non disperato che segue incessantemente la rabbia della chitarra e della batteria di Sandström e viceversa. Questo disco si rende necessario nella misura in cui ci si rende conto che i Black Flag ci hanno lasciato prematuramente e che Damaged III è una traccia che nella storia non poteva né doveva mancare. Che la forma del punk a venire non poteva risolversi in “Freedom”, il quale ci ha restituito indubbiamente dei Refused evoluti, ma in un disco che trova pace simmetricamente solo nella terza e nell’ottava canzone, I Wanna Watch The World Burn e Death In Vännäs, due ballate in chiave post-hardcore e che fa arrivare al termine dell’ascolto soddisfatti ma stremati.

Voto: 8/10
Giulia Bui

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