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13 Agosto 2014 ,

Trans Am VOLUME X

2014 - Thrill Jockey Records
[Uscita: 11/08/2014]

amLa decima fatica sulla lunga distanza dei Trans Am, rappresenta la conferma, ove mai ve ne fosse bisogno, dell’ormai consolidata maturità espressiva del terzetto americano. Il sodalizio artistico ventennale tra Nathan Means, Sebastian Thomson e Philip Manley, iniziato sotto la stella oscura dell’hardcore, passato tra gli obliqui meandri sonori del post-rock e, infine, approdato, in un coacervo di stilemi prodigiosamente ricondotto a virtuosa unità, a una sorta di minimalismo ‘metaelettronico’, raggiunge in “Volume X” uno dei suoi picchi di maggior pregio qualitativo. Pensare a rinvii post-punk, ricadenti sotto l’usbergo di cavalieri tenebrosi, Killing Joke, (Anthropocene), o a suggestioni estrapolate dal cuore più robotico delle perfide e ologrammatiche creature di Adi Newton, i temibili Clock Dva, (Reevaluations), sembra di superflua evidenza. Certo, di quando in quando riaffiora la vena hardcore dei primordi, negli incendiari frammenti finali di K Street e in Backlash, repentina e urticante cascata di iridescente metallo, a rammentarci come i Nostri aprissero talvolta i concerti dei prodigiosi Tool. Né, tuttavia, difettano nobili riferimenti ai padri putativi del genere elettronico, i Kraftwerk, come in Ice Fortress, traccia dai cui solchi esala come una crosta di gelo irriducibile. La splendida I’ll Never riporta a sensazioni di smarrimento entro selve immaginarie, avvolte da perenni nebbie sensoriali, appena sommosse da un filo di voce promanante da androidi di passaggio. La quieta traccia finale, Insufficiently Breathless, scivolamento in atmosfere di placido ed elegante pop, quasi a voler diradare d’un poco la plumbea nuvolaglia tecnotronica, suggella un album di rimarchevole spessore e pregnanza artistica.

 

Voto: 7.5/10
Rocco Sapuppo

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