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22 Maggio 2012 , ,

Bitchin Bajas VIBRAQUATIC

2012 - Kallistei Editions
[Uscita: 7/05/2012]

Bitchin Bajas Vibraquatic# Consigliato da DISTORSIONI

 

I Cave sono un gruppo di Chicago fortemente influenzato tanto dagli Hawkind che dai migliori gruppi Krautrock dei settanta, Neu in testa. Hanno al loro attivo tre albums di discreto livello, in particolare l'ultimo "Neverendless" (2011) uscito per la Drag City. Il chitarrista ed organista del gruppo Cooper Crane, una vera mente in perpetuo movimento ha partorito la creatura Bitchin Bajas, un primo disco a nome "Tones/Zones" (2010) già da ricordare, poi a seguire,  è venuta questa sorta di collaborazione multimediale con la filmaker  e fotografa Olivia Wyatt. Il frutto dell'incontro è racchiuso nei solchi di "Vibraquatic", miglior titolo non si poteva trovare vista la natura delle tre lunghe composizioni contenute in questo lavoro che fanno da colonna sonora ai video della Wyatt.

 

Rispetto ai Cave che avevano dalla loro una certa fluidità compositiva tipica anche di altre jams bands quali  White Hills,  Elder e Wooden Shjips qui l'ago della bilancia è pesantemente collocato verso un minimalismo assoluto, un suono diretto discendente di quello dei grandi maestri del genere, Terry Riley, Steve Reich e Philip Glass, solo per citare i più noti. Tre composizioni dicevamo, la prima Prismatic Reflections è anche la più lunga, nel corso dei suoi 16 minuti assistiamo a brevi variazioni cromatiche, melodie rarefatte, con alcune analogie con la suite  di Riley che s'intitolava "A rainbow in a curved air" (1969), un vero capolavoro e precursore di molti altri dischi a venire. Meravigliosa Bajas Ragas che segue, quasi 10 minuti di puro incanto, Cooper fa largo uso di organo e synth analogici, soffici percussioni punteggiano il tutto, un climax rilassante e tonificante ci avvolge, è musica per la mente e per il corpo.

 

Concludono il tutto i 10'25" di Jelly, lenta e minimalista  come non mai, un lungo loop meditativo, con un drammatico sax in lontananza, ancora Mastro Terry ringrazia per l'omaggio, ma anche i Cluster ed i Tangerine Dream degli esordi fanno capolino qua e là. Un disco davvero affascinante e conturbante questo "Vibraquatic", mi ci sono immerso totalmente e mi ha conquistato, chissà se lo stesso capiterà anche a voi. Da segnalare per completezza che gli stessi Bitchin Bajas vantano altre due interessanti collaborazioni, con i Water Wrackets ed i Faceplants entrambe del 2011, di rilievo assoluto ed allineate alle sonorità del disco qui in esame. Musica non per tutte le orecchie e mi preme sottolinearlo, maneggiare con cura.

 

Ricardo Martillos

Video

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