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28 Maggio 2014

Tori Amos UNREPENTANT GERALDINES

2014 - Mercury Classics
[Uscita: 13/05/2014]

tori amos cover# Consigliato da Distorsioni

 

Vedi Tori Amos in quella posa da eterna ragazzina sulla front cover del suo ultimo disco, "Unrepentant Geraldines" e pensi che per lei il tempo si sia fermato. Myra Ellen Amos, questo il suo nome di battesimo, il nickname "Tori", che in giapponese significa uccellino, le venne affibbiato da qualche amico, ha sempre una silhouette impeccabile, magra ed in perfetta forma fisica. Vedendo le belle foto del booklet incluso direste forse che ha superato le cinquanta primavere? Poco male, la carta d'identità per lei parla chiaro. Del resto ha esordito alla soglia dei 30 con il suo bellissimo primo disco "Little earthquakes" (1992) che più di un piccolo terremoto emotivo nel cuore di molti appassionati lo provocò veramente. Due anni dopo un altro gioiello chiamato "Under the pink" , un successo planetario grazie alla celebre Cornflake girl, confermava per la rossa fanciulla del North Carolina la statura di artista di livello superiore. Da lì in avanti per lei è stato un crescendo di consensi ed affermazioni personali, basta pensare che nella sua lunga carriera ha venduto oltre 12 milioni di dischi. Una enormità considerato che la sua non è esattamente musica per tutti i palati e che quasi mai è scesa a compromessi con scelte commerciali utili a scalare le charts.

 

Tori Amos è entrata da anni nel cuore degli appassionati ed è artista di successo, ma la vita le ha regalato anche molte amarezze. A cominciare da un infanzia difficile, in una casa dove la religione occupava il primo e l'ultimo posto con un padre pastore totalmente immerso nell'esercizio spirituale. L'unico aspetto positivo fu che Tori imparò giovanissimaTori  Amos a suonare il piano tanto che a 9 anni, vera bambina prodigio, già componeva pezzi di proprio pugno. Verso i 20 iniziò ad esibirsi in pub e club privati ma dopo uno show a Los Angeles uno stupro da parte di un avventore di un bar la segnerà profondamente tutta la vita. I testi delle sue canzoni inevitabilmente faranno riferimento anche a quell'episodio oltre a parlare di religione, amore  e trasgressione. Una voce che la fa accostare talvolta a Kate Bush, unico paragone possibile per lei. Non ha la classe di un'altra grande cantante-pianista come la leggiadra Laura Nyro ma forse è la sua discendente più degna. Questo Unrepentant Geraldines è, tanto per cambiare, un disco di grande fascino. Tori centra ancora una volta il bersaglio, presentando 14  canzoni nel suo tipico stile asciutto e delicato. Si fa accompagnare al solito dal fidato piano Bosendorfer, a volte dall'Hammond e lascia tutte le parti di chitarra a Mac Aladdin che dal disco del 2002, "Scarlet's walk",  è un suo fedele alleato. Sorprende la  capacità di scrivere ancora grandi canzoni, questo è il suo 14° disco di studio, dopo un lasso di tempo nel quale la gran parte degli artisti ha normalmente dato il meglio di sè.

 

America che apre il disco è puro distillato firmato Tori Amos, nella migliore tradizione cantautoriale d'oltreoceano, e non sono certo da meno i due pezzi a seguire, Trouble's lament e Wild Way. Più complessa la title track Unrepentant geraldines, 7 minuti divisi in una prima parte dai ritmi più serrati, per la media del disco, con un break finale riservato solo a Tori ed alle sue superbe corde vocali. Da applausi il duetto con Tash per PromiseTori 2 mentre Wedding day, sarà per quella chitarra che suona tanto Mike Oldfield style, sembra un pezzo ripreso da qualche traditional folk dell'Inghilterra rurale. Rimembranze della Cornovaglia dove ha abitato per anni col marito Mark Hawley, ingegnere del suono pure qui. Nei pezzi più intimi, solo voce e piano, Tori sembra essere perfettamente a suo agio, come nella celestiale Weathermen, nell'incanto di Selkie, nella leggerezza dei 5 minuti di Oysters. Classe pura. Unrepentant geraldines, dopo 4-5 dischi non memorabili è di nuovo un lavoro di squisita fattura da parte della rossa Tori, una artista che,  senza scendere a patti con il mondo mainstream che di fatto le appartiene, riesce a regalarci ancora opere eleganti e raffinate, a perfetta dimostrazione di un talento con pochi eguali.

 

Voto: 7.5/10
Ricardo Martillos

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