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21 Giugno 2020 ,

Jet Set Roger Un Rifugio Per La Notte

2020 - Snowdonia
[Uscita: 17/03/2020]

Jet Set Roger lo abbiamo già incontrato con un'altra delle sue belle storie tenebrose disegnata in bicolore ma dalle sfumature nebbiose ed evanescenti, di un gotico immaginifico e grand-guignolesco. Si chiamava "Lovecraft Nel Polesine" (2017) e sempre su etichetta Snowdonia. Conosciamo quindi la sua attitudine di cantastorie cabarettistico. Diciamo quindi subito che Roger Rossini ha una voce strepitosa, che i testi delle sue ballads sono curatissimi e di elevata raffinatezza nel loro incastro logico- formale e che gli arrangiamenti sono ampi e variegati, capaci di occhieggiare a generi disparati. Però, questi undici episodi tendono all'indugio, ad una progressione sovraccarica e fin troppo ripetitiva nei florilegi finali che finiscono per disperdere pathos e sottrarre spazi emotivi di assimilazione. La brillantezza non corrisponde quindi all'eccessivo carico di materiale messo in campo e le atmosfere paradossalmente si allentano per mancanza di stasi e per la difficoltà a trovare una sintesi. Coretti, assalti boogie e guarnizioni di lap steel e fiati peccano in ricercatezza e ostentazione. Stiamo parlando delle avventure rocambolesche di Francis Villon descritte da uno scrittore come Stevenson (autore di meravigliose narrazioni che giocano con l'ambivalenza, con la dualità, con la natura inintelligibile delle inclinazioni umane orientate al bene e al male). Ci saremmo aspettati toccate e fughe, arguzia, sarcasmo, velocità, suspense, cambi ritmici repentini e insoliti. Ci ritroviamo a prestare attenzione ad un audio libro puntiglioso e pomposo dalla dizione impeccabile e ad una sceneggiatura che perde vita nel momento stesso in cui si immola alla fedeltà e alla descrizione minuziosa degli oggetti esterni, trascurando completamente il non detto, l'interno, la parte intraducibile degli eventi. La Taverna dovrebbe introdurre a un paesaggio oscuro e silente e invece fa rumore con le sue ritmiche squadrate. Sembra più un saloon con tanto di ballerine di charleston invece che un posto ambiguo frequentato da personaggi malfamati. Si salva l'umorismo sfilacciato di La Ronda e Dom Nicolas mentre sono decisamente soporiferi Lasciami Entrare e Carnevale. Senz'altro piacevoli e ben riusciti I Lupi di St. Denis e Morte di Thevenin. Discorso a parte merita la pregevole Ballata delle Dame di un Tempo ( feat. Angela Kinczly) che ha in sé tutta la magia della poesia sospesa, fuggevole ed ermetica che viene meno all'album nella sua interezza. Ad un album che rimanda a "Un Rifugio Per La notte" immaginifico e idealizzato, quasi onirico e visionario e che dovrebbe riflettere il sottile gioco delle ambiguità e dei giudizi sospesi tanto cari allo scrittore e drammaturgo scozzese. È comunque sempre una questione di aspettative riposte e complessi ingranaggi che riguardano il sentire personale, del tutto soggettivo. Senza nulla togliere alle capacità interpretative di un personaggio eclettico e talentuoso come Jet Set Roger e alla coraggiosa Snowdonia che ha sfornato lavori rimarchevoli e sempre originali, fuori da ogni logica di banalità o visibilità mainstream. Non si può poi non elogiare il lavoro sopraffino del packaging e il libretto corredato da un bel saggio introduttivo del prof. Richard Dury e dal fumetto di Aleksandar Zograf.

Voto: 6.5/10
Romina Baldoni

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