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16 Maggio 2023

The Niro Un Mondo Perfetto

2023 - Esordisco
[Uscita: 12/05/2023]

La volontà di attribuire qualità umane alla macchina risiede solo nella religiose aspirazioni degli utenti, così come la necessità di attribuire forze poetiche al cut-up risiede solo nella necessità da parte dei lettori/ascoltatori di dare una direzione a quella vaghezza che l’insondabile indie italico si ostina a chiamare pensiero. In questo senso “Un Mondo Perfetto” è un antiCalcutta® purissimo nella sua lineare trasparenza compositiva e nella determinazione con la quale le scelte estetiche sono denunciate sin dalla prima nota. Nota di merito - questa - non foss’altro per la robustezza della volontà artistica che permette a The Niro l’iscrizione d’ufficio all’ordine ormai languido dei cantautori, soppiantato del ben più prolifico albergo a ore dei songwriters. La questione è posta immediatamente nella title-track con la quale si apre – se all’epoca di Spotify ha ancora senso parlare in questi termini – “Un mondo perfetto”, nella quale l’insensibilità della vita all’epoca della sua riproducibilità tecnica non ha neanche la forza di sfiorarci tanto è inconsistente. Quasi un concept album, sotto questo rispetto, in cui la verità evapora senza neanche far male, se non per inerzia (Cara e I Just Wanna Dance). I riferimenti musicali invece spaziano da Sufjan Stevens, presenza longitudinale e quasi-mistica, a una certa aria easy listening colta anni novanta à la Bandabardò (Stiamo Bene o la già citata I Just Wanna Dance). In alcuni momenti la linea vocale voce si adagia su stilemi, ma sarebbe meglio dire su tic, ben codificati nella produzione nostrana: si pensi agli echi moltheniani in Per Poi Rinascere. Un merito, direbbero alcuni. Tutti quelli che non hanno sentito il disco. Arrivato alla sesta prova artistica, Davide Combusti, il ceffo romano che si nasconde dietro le spoglie artistiche di The Niro, è lontanissimo dalla partecipazione del 2013 a Sanremo giovani. Si diverte invece a centrare il bersaglio piccolo – e la posta grande – componendo dieci pezzi facili che non hanno nulla di semplice. Dieci pezzi di una intensità poetica che scuote le membra. Rimane qualche dubbio sulla riproducibilità, e forse anche sulla sostenibilità, di un’idea classica di musica leggera che oggi appare quasi rivoluzionaria. “Un Mondo Perfetto” è il disco imperfetto e bellissimo del sol dell’avvenire di un cantautorato senza futuro.

Voto: 7.5/10
Luca Gori

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