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19 Gennaio 2016 , ,

Mono-The Ocean TRANSCENDENTAL EP

2015 - Pelagic Records
[Uscita: 23/10/2015]

Germania-Giappone   #consigliatodadistorsioni     

 

mono 1445511172_-1018871059Nuovo lavoro per i giapponesi Mono e per i berlinesi The Ocean. I primi sono una delle band più influenti del post-rock degli anni duemila, caratterizzati da sonorità che evocano sentimenti misti di gioia e tristezza, in grado per questo di insistere nelle zone più profonde dell’inconscio (cfr. "You Are There" 2006 e "Hymn to the Immortal Wind" 2009).

I secondi sono un collettivo progressive-metal, attivo dal 2000, che mescola insieme ambientazioni e sperimentazioni doom in lavori complessi e mai scontati, descrivendo le ere preistoriche come se fossero metafore del nostro mondo contemporaneo ("Precambrian" 2007, "Heliocentric/Anthropocentric" 2010, "Pelagial" 2013). Deve esserci un sentire comune sul tema dell’esistenza dopo la morte alla base di questo split, pubblicato dalla Pelagic Records, etichetta della band tedesca. “Trascendental EP” è il tentativo di descrivere i territori di confine tra la vita e la morte. Tematiche non nuove per i Mono, esplorate lungamente nello splendido “Hymn to the Immortal Wind” ed in particolare nei brani Ashes in the Snow Everlasting Light che descrivono la sopravvivenza dell’anima oltre la morte ed il conflitto costante tra il buio e la luce. 

 

Mono-Japan-BandDeath in Reverse narra di come la morte sia in grado di rigenerare la vita in un ciclo costante e senza fine. Afferma Takaakira "Taka" che quando i corpi decadono e si decompongono, le anime sopravvivono e la materia dei corpi libera i semi delle nuove generazioni. Le anime viaggeranno nella nuova vita eterna come gocce d’acqua. Musicalmente il brano è molto vicino alle maestose composizioni strumentali di Hymn to the Immortal Wind ed è da considerarsi tra le cose migliori della band giapponese.

Di contro, The Quiet Observer suonato dagli Ocean è caratterizzato da sonorità più metal ed è ispirato al controverso film di Gaspard theoceanslideNoé “Enter The Void” del 2009. La storia narra di un trafficante di droga, dedito all’abuso di droghe psichedeliche, che dopo la morte entra in uno stato intermedio di vita e in una forma di coscienza non più collegata al suo corpo fisico in grado però di percepire la realtà attorno a sé come un sogno allucinato, in attesa di una possibile reincarnazione. La contrapposizione tra i due brani è efficace, risultando metafisico il primo e più rabbioso il secondo. Bella la copertina dell’illustratore tedesco Florian Bertmer. EP consigliato.

Voto: 7/10
Felice Marotta

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