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6 Ottobre 2013 , ,

Barbara Dickson TO EACH AND EVERYONE (THE SONGS OF GERRY RAFFERTY)

2013 - Greentrax Recordings
[Uscita: 13/09/2013]

barbara dickson# CONSIGLIATO DA DISTORSIONI

 

Ci eravamo occupati di recente della scozzese Barbara Dickson, una vera celebrità in patria ed una emerita sconosciuta da noi. Lo spunto ce lo aveva fornito lo splendido doppio "B4 74 - The Folkclub Tapes" nel quale erano raccolte preziose incisioni della ragazza ai tempi del suo periodo migliore, quello del folk revival del quale fu protagonista per breve tempo. Il successo per lei arrivò presto con la brusca conversione al pop patinato ed alle canzoni di stampo easy che la allontanarono per un lungo periodo dai suoi seguaci più oltranzisti. La Dickson è sempre stata amica ancor prima che ammiratrice di Gerry Rafferty. Questo scozzese classe 1947 ha fatto parte nella sua lunga carriera dei misconosciuti Humblebums, interessante gruppo folk del giro Transatlantic con tre album all'attivo (2 con lui) e degli ottimi Stealers Wheel da lui formati con il compagno di scuola Joe Egan. Di loro è rimasta celebre Stuck in the middle with you che Tarantino, pare senza permesso di Rafferty, usò per il soundtrack del suo esordio del 1992 a nome “Reservoir Dogs (Le Iene)”.

 

Un paio di sue splendide canzoni come solista, Right down the line e soprattutto Baker Street, entrambe comprese in "City to city" (1978), il suo disco più famoso, sono bastate a regalargli molti anni di celebrità e successo economico. In un’ intervista di 10 anni fa Rafferty ammise candidamente che "80.000 dollari che ricevo per i passaggi di Baker Street in radio mi bastano ampiamente per vivere bene". Bontà sua. Curiosa la sua storia sentimentale. Con un padre alcolizzato che morì quando Gerry aveva 16 anni fu la madre che introdusse il ragazzo alle ballate di Scozia ed Irlanda oltre al solito Bob Dylan. Gerry si sposò nel 1970 con Carla Ventilla, di chiare origini italiane e con lei visse 20 anni con tantobarbara dickson di figlia in eredità. E fu la stessa erede Martha Maria che si occupò di rinverdire le pagine web del padre all'indomani della sua morte, dopo che Baker Street aveva conosciuto in quei tristi giorni una seconda giovinezza. Un decesso avvenuto nel 2011, a causa di una triste miscela di depressione unita ad alcolismo, un male tristemente noto nella gente anglosassone.

 

Ma torniamo alla Dickson. Con Rafferty aveva già duettato nella bella versione del superclassico dylaniano The times they are-a-changin nel lontano 1992. Una versione struggente. Nessuno meglio di Barbara poteva quindi registrare un disco dedicato allo scomparso scozzese. Il disco si chiama "To each and everyone (The songs of Gerry Rafferty)" e contiene 13 canzoni, non necessariamente le migliori di Gerry, di sicuro quelle a cui la Dickson era più legata sentimentalmente, più adatte alla sua incantevole voce. Sì perché a dispetto dei suoi 66 anni, portati benissimo, lei ha sempre quel timbro inconfondibile dei vent'anni, quando stupiva e meravigliava i fortunati spettatori dei folk club inglesi. Non poteva essere che Baker Street ad aprire il disco, la Dickson non sfigura affatto nel confronto, una versione rispettosa dell'originale la sua, anzi è davvero bello ascoltare questo pezzo, entrato nelle case di  molti appassionati rock, cantato da voce femminile. Dal disco che la conteneva, il già citato "City to city" viene ripescata anche The ark. Ma vogliamo dirlo a chiare lettere: qui le canzoni sono tutte belle ed ancora meglio interpretate.

 

barbara dickson (6)Per questo disco si può applicare in teoria il giudizio dato per l'altro tributo di Barbara, quello a Bob Dylan con "Don't think twice it's alright" del 1992. Lì le canzoni erano tutte di qualità stellare e ben conosciute, qui invece per molti ascoltatori c'è il sapore della novità assoluta. Gran parte del merito della riuscita del disco va alle capacità vocali ed interpretative della scozzese. Dal disco d'esordio di Rafferty, "Can i have my money back" (1971), molto amato dalla Dickson, riascoltiamo la dolcissima Over my head, con tanto di cornamuse scozzesi, la breve Where i belong, l'autunnale Mary Skeffington e To each and everyone, che fa molto Nico con voce ed armonium. Per certi versi sono versioni ancora più raffinate ed emozionanti degli originali. Da "Night owl" del 1979 si recupera solo una canzone ma molto intensa, i sei minuti di Family Tree, voce e piano molto Carol King style. Sulle stesse coordinate pure The light of love, scritta da Rafferty con uno dei due fratelli, Jim, mentre l'altro, Joe, morì in circostanze tragiche nel 1995 mandando Gerry in un profondo sconforto dal quale non si riprese più. "To each and everyone  è un disco che solo se avete un cuore di pietra potete ignorare. Chiudo con le dolci parole di Barbara "Gerry Rafferty è stato forse, per me, il miglior cantautore della sua generazione. Questo è soggettivo lo riconosco, ma la sua discografia merita attenzione ed il suo nome rimarrà nel pantheon dei grandi artisti degli ultimi 50 anni. Baker street da sola ha fatto conoscere il suo nome in tutto il mondo".E' raro trovare una dichiarazione d'amore così sincera e struggente. Sono le cose che fanno bella la vita.

 

Voto: 7.5/10
Ricardo Martillos

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