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23 Giugno 2013 ,

Editors The Weight Of Your Love

2013 - Pias
[Uscita: 01/07/2013]

editorsSono trascorsi ben otto anni dall’ uscita di “Back Room”, straordinario esordio di una delle band più acclamate degli ultimi anni e lavoro tra i più interessanti dei primi anni ’00, una carrellata di brani violenti che si conficcavano in mente al primo ascolto, forti di sonorità cupe  tra  Joy Division ed  Interpol. Due anni dopo il magnifico  “An End Has a Start, secondo lavoro che confermava la formazione britannica band in netta crescita, capace di dare vita a melodie ammalianti intinte nell’oscurità più  - paradossalmente -rassicurante.  “In This Light and On This Evening”, anticipato dal singolo Papillon, giungeva dopo un’ altra pausa di due anni e mostrava un netto cambiamento di rotta verso sonorità elettroniche tutte sintetizzatori, tastiere e campionamenti. Il risultato era un disco inaspettato, a tratti brillante ma poco emozionante, più cupo dei precedenti, che fece storcere il naso a più di uno. Oggi la formazione guidata da Tom Smith torna dopo quel tanto discusso terzo disco con “The Weight Of Your Love”, primo album pubblicato dopo l’uscita dal gruppo del chitarrista Chris Urbanowicz. Il nuovo lavoro si presenta con una meravigliosa cover: si tratta di un disco tonico ma poco ispirato, che si allontana quasi definitivamente sia dalle atmosfere post punk degli inizi, come anche e soprattutto dalle voglie elettroniche del lavoro precedente, spostando il baricentro verso un rock sì sobrio e di notevole impatto, ma non scevro da momenti alquanto leziosi. Le fascinazioni dell’ iniziale The Weight, brano efficace e maestoso, dell’imponente Sugar, di A Ton Of Love, primo singolo estratto e brano che tanto (forse troppo) ricorda gli U2, dell’accattivante  Hyena, dell’ amabile Two Hearted Spider e dell’ incantevole e acustica The Phone Book, si scontrano con le fin troppo sdolcinate What Is This Thing Called Love e Nothing, la scialba Honesty, e le poco incisive Formaldehyde e Bird of Prey. Il risultato è un disco ancora una volta lontano anni luce dai primi due lavori, discontinuo e purtroppo poco convincente, che mostra in alcuni casi forti segnali di stanchezza da parte della formazione britannica, che sembra ormai proiettata verso sonorità meno originali e commerciali.

 

Voto: 6.5/10
Michele Passavanti

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