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29 Agosto 2013

Belle and Sebastian THE THIRD EYE CENTRE

2013 - Matador
[Uscita: 28/08/2013]

Belle and Sebastian “THE THIRD EYE CENTRE” (28 agosto 2013 Matador# CONSIGLIATO DA DISTORSIONI

 

A tre anni dall'uscita di “Write about love”, non un capolavoro ma pur sempre un disco sopra la media, era lecito aspettarsi l'uscita di un nuovo disco della band scozzese. Invece  la novità non arriva e il vuoto viene colmato da una raccolta di B side e rarità incise tra il 2003 e il 2010,  ideale seguito di “Push barman to open old wounds”, la precedente raccolta di rarità e singoli. Ascoltando il disco  si rimane allibiti pensando che canzoni di questo livello siano state scartate dagli LP ufficiali: quante band di brit pop venderebbero Kate Moss o Gwineth Paltrow alla Spectre per scrivere gemme come queste: la new wave di Suicide girl (si parla del sito di foto erotiche di ragazze “alternative”), la bossa nova Love on the march, l'omaggio melodrammatico ai Pulp Your cover's blown, la bucolica I took a long hard look, il valzer swingante Long black scarf,  l'insinuante tempo in levare di The eight station of the cross kebab house, l'americaneggiante (I believe in) Travellin' light. Non tutti i pezzi sono indispensabili, certo: il remix di I didn't see it coming non è molto diverso dall'originale, mentre è molto più interessante quello molto hippy di I'm a cuckoo, oppure lo strumentale alla Shadows Passion fruit appare più che altro come un riempitivo, per quanto piacevole.

 

Ma la qualità delle canzoni spazia dal gradevole all'ottimo, e da quando Stuart Murdoch lascia più voce in capitolo  agli altri membri del gruppo le canzoni si sono fatte più varie stilisticamente, pur rimanendo ancorate a quella tradizione di pop raffinato ancora più scozzese che inglese, dagli Orange Juice in poi, senza dimenticare Aztec Camera e soprattutto Smiths. Questo è uno di quei dischi che consigliare è pleonastico: i fan di Belle and Sebastian lo compreranno a scatola chiusa, a chi non li conosce consigliamo i loro dischi in blocco, forse potremmo tralasciare solo “Fold Your Hands Child, You Walk Like a Peasant”, neppure questo però da bocciare in toto. Da quando Andy Partridge e Colin Moulding sono esodati nessuno ha saputo scrivere canzoni pop perfette quanto quelle di Stuart Murdoch e soci. Nessuno quanto loro riesce ad esprimere quell'atmosfera che mescola allegria e malinconia così tipicamente british. Per fare proprio gli incontentabili un solo rammarico, che non sia stata inserita la cover di Final day degli Young Marble Giants, band che chi scrive queste righe ha nel cuore quanto Belle and Sebastian 

Voto: 8/10
Alfredo Sgarlato

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