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5 Luglio 2015 , ,

Trembling Bells THE SOVEREIGN SELF

2015 - Tin Angel Records
[Uscita: 29/06/2015]

Scozia   #consigliatodadistorsioni 

 

Trembling-Bells-300x300Da dove cominciare per parlare del nuovo disco degli scozzesi Trembling Bells? Si potrebbe iniziare dicendo che ci troviamo davanti a una delle opere più convincenti, trascinanti e affascinanti apparse in questa prima metà dell'anno solare. Con "The Sovereign Self", quinto lavoro a tre anni da “The Marble Down", frutto della collaborazione con Will Oldham, quella particolare miscela di folk psichedelico e rock elettrico che caratterizza la loro musica raggiunge un equilibrio e una forza comunicativa al limite della perfezione. L'inserimento di un quinto membro, Alasdair C. Mitchell, alla seconda chitarra ha reso il suono più solido e più rock: qui non siamo di fronte al revival folk fighetto e mainstream di band come Mumford & Son, Trembling Bells si pongono sulla luminosa scia di band  come Fairport Convention; la voce di Lavinia Blackwell è stata giustamente avvicinata a quella di Sandy Dennis, o Incredible String Band, con Mike Heron i TB hanno anche suonato in un tour inglese nell'anno appena trascorso. Le tessiture musicali imbastite dai Nostri sono molto varie e complesse, si va dal jig medievaleggiante al folk psichedelico hippie, dal prog all'indie rock, alla West Coast con estrema naturalezza e per il nostro godimento davanti a una musica che trae linfa vitale dalla storia più gloriosa del rock, riuscendo a non essere mai banale e scontata.

 

tremblingbellsRispetto ai precedenti The Sovereign Self ha un'anima dark più marcata, il batterista e cantante Alex Neilson, autore dei testi, ha dichiarato che la sofferenza vi svolge un ruolo importante e che nella stesura dei testi è stato molto influenzato dalle tragedie greche che ha letto durante la preparazione dell'album. Interessante è scoprire così che nell'ideale pantheon disegnato dalla cantante Lavinia Blackwell per la copertina del disco figurino, accanto allo sceneggiatore televisivo Dennis Cooper al quale si sono ispirati per il titolo, Eschilo, Ovidio, Dante, El Greco, Rimbaud, Emily Dickinson, ma anche Lauren Bacall e Lou Reed citati poi in uno dei versi più divertenti e paradossali del disco: «Lou Reed and Lauren Bacall defeat Asterix the Gaul on the cornish coast». Otto lunghe ballate, otto perle racchiuse nello scrigno di una grande fantasia e inventiva musicale da scoprire e gustare ogni volta di più,  come l'iniziale, cupa ballata Tween the Womb and the Tomb nella quale una strepitosa tbLavinia Blackwell si misura con la tensione delle chitarre che rimanda ai Velvet Underground. O, Where Is Saint George è un ipnotico sogno psych-folk con protagonista la voce di Alex Neilson, semplicemente irresistibile il Farfisa di Killing Time in London Felds acida cavalcata di sapore West Coast, con la voce di Lavinia Blackwell che riecheggia quella di Grace Slick, una meraviglia! E le altre canzoni? Una più bella dell'altra, non mancano nemmeno tripudi elettrici come nella jam alla Man di I Is Someone Else o il noise nel finale di Sweet Death Polka, o le deviazioni prog di Bells of Burford. Un disco dal fascino magico, non si può che essere felici che ancora oggi si faccia una musica di così smagliante bellezza.

 

Voto: 8.5/10
Ignazio Gulotta

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