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8 Marzo 2014 ,

Linda Perhacs THE SOUL OF ALL NATURAL THINGS

2014 - Asthmatic Kitty Records
[Uscita: 04/03/2014]

Linda_Perhacs_coverArt_medium# Consigliato da Distorsioni

 

Non si può fermare il tempo. Ma quante volte invece avete la sensazione che sia successo. Con la musica rock succede spesso. Riascoltare antiche e magiche melodie che pensavate perse nella notte dei tempi, risentire la voce dell'amato cantore a distanza di decine di anni. Meravigliarsi perché nulla è cambiato e tutto sempre perfettamente al suo posto, come l'avete lasciato. Sono soltanto alcune delle sensazioni ed emozioni che ci regala questo bellissimo disco chiamato "The soul of all natural things" clamoroso disco del ritorno della californiana Linda Perhacs. La sua è davvero una delle più singolari biografie conosciute. Una gioventù passata gioco forza a contatto con la comunità hippie del Topanga Canyon, senza fare uso di droghe ma soprattutto esercitando la professione di igienista dentale, non la solita studentessa universitaria ribelle tipo quelle di Zabriskie Point o The strawberry statement. Dice Linda di quel periodo "io amavo questa gente che mi girava intorno, perché avevano energia ed idee da vendere, le loro conversazioni erano profonde e mai banali".

 

Respirando questo clima positivo, con la produzione di uno dei suoi clienti, Leonard Rosenmann, noto compositore di colonne sonore ("Gioventù bruciata", "Viaggio allucinante", "Barry Lyndon")  tenta l'avventura da songwriter dando alle stampe il meraviglioso "Parallelograms" (Kapp, 1970) una delle perle più rilucenti al femminile dell'epoca postlinda live floreale. Inutile dire che il disco finisce rapidamente nello scaffale degli invenduti, e diventa il solito oggetto di culto che i soliti collezionisti dal collo lungo si invidiano a vicenda. Ancora Linda: "la Kapp aveva stampato e registrato così male il disco che buttai via anche la mia copia personale, tanto ero delusa dal risultato finale". Soltanto 33 anni dopo vede la luce una inaspettata ristampa della Wild Places Parallelogramsche riporta alla luce un tesoro per  troppo tempo rimasto nascosto. Il resto lo fa il web ed i lunghi tentacoli della rete, che finalmente rendono omaggio e rispetto al talento della Perhacs. Una bella mano gliela tende  Devendra Banhart che la invita come voce aggiunta nel suo progetto "Smokey rolls down thunder canyon" (2007), più o meno dove la nostra passò la sua gioventù. Grande emozione è poi il ritorno sulle scene nel 2010, 40 anni esatti da "Parallelograms", con Linda leggermente imbarazzata ad esibirsi e confrontarsi con le nuove generazioni di artisti. Una eclisse di sole dalla sua finestra sembra essere stata la molla che la spinge a comporre di nuovo, nuove visioni le turbinano nella mente, una ispirazione che piano piano riaffiora in superficie. Determinante l'aiuto di Fernando Perdomo, un songwriter di Miami Beach che incoraggia la Perhacs a rimettersi in gioco ma pure la brava Julia Holter e Ramona Gonzalez, altra cantastorie californiana, nota come Nite Jewel, hanno dato il loro contributo. 

 

E' davvero sorprendente rilevare come all'ascolto di questo "The soul of all natural things" poche cose sembrano essere cambiate dal disco del 1970. Registrato stavolta in maniera impeccabile, nel disco si sentono ancora gli odori e si respirano le atmosfere del Topanga Canyon dell'epoca d'oro. Linda Perhacs non ha affatto perso il suo gusto superbo per la composizione, visto che ci regala di nuovo dieci perle lucenti per 40 minuti di superba estasi sonora. La voce incontaminata  che introduce la title track The soul of all natural things, con qualche divagazione latineggiante, e la seguente Children linda perhacs mettono subito i brividi in apertura, fragili cristalli di suono di lucentezza unica. Si odono echi della primissima Joni Mitchell. Lo stesso accade con altri gioielli, Freely, Daybreak, Prism of glass, River of god,  tutte canzoni che avrebbero fatto un figurone pure in "Parallelograms", imbevute come sono di un leggerissimo velo di soffice psichedelia. Al termine dell'ascolto di questo notevole e gradito comeback album ci chiediamo inevitabilmente quante delle nuove stelline del firmamento femminile a stelle e strisce, Marissa Nadler, Laura Marling,  Erica Buettner e le altre abbiano attinto dalla  fonte della Perhacs. Un motivo d'orgoglio in più per la nostra amata californiana, sperando che adesso non si rifugi un'altra volta nell'oasi silenziosa e confortante del Topanga Canyon. Per i tanti che si erano persi la prima puntata della sua favolosa avventura musicale questo "The soul of all natural things " è un occasione unica di redenzione e riconoscimento del suo alto profilo artistico. E voi non la perderete, ne siamo certi.

 

Voto: 8.5/10
Ricardo Martillos

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