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26 Febbraio 2016 ,

Sarah Neufeld THE RIDGE

2016 - Paper Bag Records-Kartel
[Uscita: 26/02/2016]

Canada  

 

sarahneufeldCover - The RidgeA poco meno di un anno dal mirabile progetto “Never were the way she was” in duetto con il sassofonista Colin Stetson, la talentuosa violinista canadese Sarah Neufeld torna sulla scena con The ridge, seconda prova solistica. Colonna storica degli Arcade Fire con i quali ha inciso “Neon bible” nel 2007 e “The Suburbs” nel 2010 -partecipando inoltre alla registrazione degli album“Funeral” del 2004 e “Reflektor” del 2013- nonchè elemento fondamentale della Bell Orchestre e dell'ensemble indie The Luyas, la trentasettenne originaria della Columbia britannica dispensa attraverso questa inedita fatica tre quarti d'ora di istantanee ipnotiche e panoramiche barocche.  Sono otto le tracce che compongono“The ridge”, un immaginario crinale sonoro popolato per lo più dalle melodie e dalle evoluzioni delle corde dello strumento di Sarah, spesso abbandonato a se stesso nella rappresentazione di suggestivi scenari sperimentali.

Un disco dall'anima magicamente nuda come sintetizzato, da subito, dalla title track d'apertura. L'antico amico batterista Jeremy Gara (Arcade Fire) interviene sporadicamente nell'intensificare le ritmiche così come il suadente lyricon di Stetson riesce a  ritagliarsi spazi solamente in brevi passaggi. 

 

L'ovattata enfasi vocale della Neufeld si affaccia timidamente in They all came down e We've got a lot -al basso è presente il jazzista Hans Bernhard- mentre tra i restanti Sarah Neufeldbrani della track-list si rivelano d'impatto le rarefatte trame di Chase the bright on e l'insistente pizzicato della luminosa The glow. Non scopriamo certo oggi la sopraffina tecnica esecutiva della musicista di Merville nè tanto meno le sue indiscusse doti creative. The ridge  arriva a confermare la bontà degli originali disegni musicali della Neufeld, abile nel confezionare trame magnetiche dall'ampio respiro seppur di non immediata presa.

The ridge  necessita di qualche ascolto attento prima di finire integralmente metabolizzato; in particolar modo il frenetico e minimale incedere che ne Sarah Neufeld 2caratterizza la sua seconda parte appare innegabilmente diretto ad orecchie allenate in materia di improvvisazioni avant-folk. L'invito pertanto è quello di provare a respirare lentamente le controverse ed ammalianti arie d'alta quota di questo secondo atto; questo disco merita almeno un briciolo della vostra attenzione.  

Voto: 7/10
Alessandro Freschi

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