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21 Gennaio 2015 ,

Marilyn Manson THE PALE EMPEROR

2015 - Cooking Vynil
[Uscita: 19/01/2015]

Stati Uniti

 

Marilyn_Manson_-_The_Pale_EmperorBrian Warner, in arte Marilyn Manson, torna a sfornare un album in perfetto accordo con i ritmi di produzione della sua discografia: mai più di 3 anni tra un album e l’altro. “Born Villain” era uscito nel 2012, quindi i tempi per questo “The Pale Emperor” erano più che maturi. Il fatto è che al di la di queste quasi esplicite necessità commerciali, fin dai primi ascolti di questa ennesima versione della saga dell’Anticristo tutto mediatico, satinato, teatrale e al tempo stesso televisivo (per non parlare delle apparizioni al cinema e in serie tv come “Sons of Anarchy”), è difficile trovare altre motivazioni a quest’opera. L’unica vera novità è rappresentata dal fatto che come accennato nel precedente capitolo la componente blues, o sarebbe meglio dire shock-blues, è ancor più presente. Il singolo Deep Six è una delle pochissime tracce che si sottrae al dejà vu che devasta il disco: quattro variazioni del riff di The Beautiful People e due versioni del riff di The Dope Show, una identica ma dalla linea vocale diversa (Birds Of Hell Awaiting), l’altra camuffata maggiormente (Third Day Of A Seven Day Binge). Deep Six rappresenta la perfetta crasi, o fusione, tra gli AC/DC e il cantato lugubre e vagamente death tipico di Warner. Suona comunque come un pezzo finto, già sentito, colmo dei cliché sonori che hanno caratterizzato gli album più validi della discografia di Marilyn Manson (“Portrait of An American Family”, “Antichrist Superstar”) e quelli meno validi.

 

MarilynMansonL’esaltazione non c’è mai, e non aiuta invertire o casualizzare l’ordine seppur furbo dei pezzi: l’inizio è affidato ad un’altra traccia fuori dal coro di revival di cui sopra, Killing Strangers, un glitch-pop in salsa dark. Forse uno dei pezzi meglio riusciti, o semplicemente riusciti, anche se dalla struttura molto simile a Great Big White World (opening di “Mechanical Animals”). Si staglia in mezzo agli altri episodi minori la sola Warship My Wreck, un altro blues dall’inizio lento e dal finale in crescendo, dove si ravvede un barlume di pathos. Bisogna aspettare l’ultima traccia del CD ufficiale per sentire qualcosa che si stacchi dai ritmi descritti sopra: il blues-pop diMarilyn-Manson Odds Of Even è la traccia più godibile di tutto il gruppetto di hits confezionate riciclando gli schemi passati e di maggior successo. Non a caso il titolo dell’album è venuto fuori dopo l’incisione dei pezzi: la si deve al riferimento tratto da un libro prestato a Warner dall’amico Johnny Depp, incentrato sulla vita dell’imperatore romano Eliogabalo che secondo Warner rifiutò Dio per primo, quando in realtà tentò solo di sostituire il culto dell’Impero con quello da egli professato. Se consideriamo anche le 3 bonus tracks della versione Deluxe di questo album, quest’ultima osservazione diviene una certezza: sorvolando sul quarto omaggio alla già citata The Beautiful People (Fated, Faithful, Fatal), Warner deve a Trent Reznor (Nine Inch Nails) i riffs, gli arrangiamenti, le sonorità più accattivanti e industrial metal del suo repertorio. Finito il sodalizio, datato 1996, sono finite le idee, ma lo show-business continua.  

Voto: 5.5/10
Davide De Marzi

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