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30 Giugno 2023

The Church The Hypnogogue

2023 - Communicating Vessels
[Uscita: 31/03/2023]

La decadente parabola di una rockstar e l’ansiosa ricerca di fasti dispersi. Una futuristica diavoleria ‘made in Corea’ che trasforma in musica le elucubrazioni oniriche. Visioni, chimere, effetti acustici amalgamati dagli algidi meccanismi di un arcano congegno: “The Hypnogogue”. Ê quanto mai avveniristico il canovaccio narrativo dell’inedito concept con il quale The Church celebrano il proprio ritorno sulla scena ad un lustro di distanza da “Man Woman Life Death Infinity”. Ad onor del vero, dopo la recente rinuncia del chitarrista Peter Koppes, resta ben poco dell’essenza primordiale del progetto se non l’assidua presenza di Steve Killbey (voce e basso), inossidabile portabandiera in grado di traghettare la popolare band di Melbourne nel bel mezzo di quattro decenni musicali, a dispetto di inevitabili cambi di traiettoria e fisiologici avvicendamenti in line-up. Per questo ventiseiesimo capitolo discografico Killbey si lascia affiancare dal fedele percussionista Tim Powles (il suo esordio nel 1994 in “Sometime Anywhere”), dai chitarristi Ian Haug e Ashley Naylor e da Jeffrey Cain (polistrumentista, già turnista negli ultimi tour) dando corpo ad un lavoro che per atmosfera e contenuti appare quanto mai in linea con quello che da sempre è il trademark del gruppo. Pop psichedelico dalle tinte vespertine, risonanze dark wave, derive jangle-rock . Sospese tra il Bowie berlinese, i Pink Floyd della prima ora ed Echo & The Bunnymen le tredici tracce che compongono la scaletta risultano profondamente scavate dalla suggestiva timbrica di Killbey e dai labirintici viluppi delle chitarre. Irruente l’impatto emotivo emanato dai cristallizzati rintocchi della brumosa Fickering Lights, piacevolmente dispersivo il dondolio della title track, solari le ballads Aerodrome e No Other You, nostalgicamente eighties, Albert Ross. Seppur prevedibili, le variegate soluzioni compositive appaiono apprezzabili testimoniando come sia possibile ancora alimentare con nuova energia (e soprattutto grazie a nuovi performers) un’idea sonora partorita agli albori degli anni ottanta. “The Hypnogogue” è un album che convince per la sua elegante essenzialità, inserendosi tra le produzioni più ispirate del nuovo millennio. E neppur troppo distante della pallide galassie dei giorni migliori.

Voto: 7/10
Alessandro Freschi

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