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9 Luglio 2013

City And Colour THE HURRY AND THE HARM

2013 - Dine Alone Records
[Uscita: 3/06/2013]

City And Colour – THE HURRY AND THE HARM  2013 -Dine Alone RecordsCon un passato alle spalle da chitarrista e vocalist della band post-hardcore Alexisonfire (chi lo avrebbe mai detto!), il polistrumentista canadese Dallas Green giunge alla sua quarta prova discografica con il moniker City and Colour, che semplicemente sta per Dallas (City), Green (Colour). Di strada ne ha fatta ormai il giovane Dallas Green. Era il 2005 quando veniva reso disponibile solo tramite download “Sometimes”, il primo album del cantautore canadese, che successivamente, grazie al successo riscontrato, veniva pubblicato su etichetta Vagrant Records nel 2007. “Sometimes” si presentava disco totalmente acustico, sincero e vulnerabile, che mostrava  un autore ricco di potenzialità, capace di tirar fuori canzoni come  Save Your Scissors, Sam Malone, Sometimes (I Wish).Bring Me Your Love”, secondo album in studio,  arrivava sugli scaffali dei negozio nei primi giorni di febbraio 2008 prendendo in prestito il titolo da un racconto di Charles Bukowski.  Il disco, più maturo e preciso rispetto al precedente, si arricchiva di una strumentazione (armonica , contrabbasso , batteria , banjo e mandolino) e di un suono più orientati verso il classic folk, avvalendosi anche di qualche collaborazione come quella del canadese Gordon Downie dei The Tragically Hip. The Death Of Me, Waiting, The Girl e la bellissima Sleeping Sickness sono i momenti migliori che sembrano anticipare un terzo album che lancerà Dallas verso un successo meritato.  “Little Hell” arriva nel giugno 2011 e si porta dietro  un po’ di delusione.

 

Little Hell vede l’artista dell’Ontario abbandonare la dimensione  acustica a favore di una produzione patinata e priva di emozioni, che poco sembra aggiungere alle pubblicazioni precedenti. Un lavoro che sembra destinato ad un successo radiofonico che paradossalmente stenta ad arrivare, ma che riesce nell’impresa di dare una maggiore visibilità al cantautore canadese. Con ancora una volta una pausa di due anni, Dallas Green ritorna con questo quarto capitolo che si presenta come il lavoro più omogeneo della carriera e che vede alla produzione Alex Newport (Mars Volta, Death Cab For Cutie) nonché la partecipazione di svariati musicisti: Jack Lawrence (Raconteurs, The Dead Weather), Bo Koster (My Morning Jacket), Matt Chamberlain , James Gadson  e Spencer Cullum. Con richiami alla west-coast, e un sound che si presenta piacevole e  corposo, “The Hurry And The Harm”  tenta ancora una volta di spianare la strada del successo per il giovane Dallas grazie alla costruzione di 12 songs,  una miscela deliziosa di indie folk e alt rock. Un lavoro impeccabile dal punto di vista della produzione ma fin troppo sdolcinato nella sua eccessiva ricercatezza melodica . E  anche se l’ apertura della titletrack The Hurry And The Harm è il miglior inizio possibile, il resto sembra spesso perdersi tra canzoni piatte che solo in pochi casi risultano emozionanti. Trovano comunque spazio le riuscite Harder Than Stone, The Lonely Life, Thirst, The Golden State e Death Song  che segnano i momenti migliori di un lavoro personale che ancora una volta stenta a prendere il volo.

Voto: 6.5/10
Michele Passavanti

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