Migliora leggibilitàStampa
22 Novembre 2017 , ,

Greg Fox THE GRADUAL PROCESSION

2017 - RVNG Intl.
[Uscita: 08/09/2017]

Stati Uniti

 

the gradual progession greg foxGreg Fox, batterista statunitense del Queens, dopo le collaborazioni con i Liturgy e con gli Zs, lancia questo album solista che si potrebbe definire un “manuale di irrequietezza sinfonica”. L’impatto sonoro generato dal drummer, dotato di tecnica superlativa, è davvero impressionante: su tappeti fatti di campionamenti orchestrali che sembrano “lanciati” anch’essi a formare più che altro delle cadenze ritmiche, ancor prima che armoniche, alternati a pad elettronici, Fox si dimena non soltanto tra mille tamburi, ma anche attraverso ogni genere di percussioni intonate. Vibrafoni, marimbe, gamelan e vari strumenti etnici fanno così da contraltare, in un canto frenetico e compulsivo, a campioni tagliuzzati e rimontati di archi distorti, sax, fiati esotici, arpeggiatori elettronici in un tripudio inarrestabile di suoni tra jazz-rock, free-jazz, elettronica e post-rock. Anche la voce, quando è presente, è usata in forma di vocalizzo e sottoposta allo stesso trattamento.

0011192740_10Essendo il disco di un drummer, la batteria è sempre mixata molto alta, al di sopra di qualsiasi strumento, ed è quella che determina il vero e proprio “canto” portante dei vari brani. Da una parte un lavoro di questo tipo può essere apprezzato per la perizia tecnica ed il virtuosismo, uniti a un’intensa ricerca sul suono, inteso come sonorità “fisiche” di strumenti acustici e sperimentazione elettronica; ma altresì tutto questo “fiume in piena” di rivoli percussivi (che in cuffia si dipanano attorno all’ascoltatore) crea trame continue fatte di piatti, gong, colpi su pelle, legno, metallo, gomma, pads e altro che possono risultare alla lunga estenuanti, ripetitive, faticose nell’assimilazione e un pò monocordi. Non è certo un album che meriti una stroncatura o una critica severa: è un grandissimo esercizio di stile, ma talvolta, quando i 7 brani che costituiscono l’opera raggiungono i 6 o 7 minuti di durata viene il sospetto che qualche “sforbiciata” in fase di produzione ci sarebbe stata bene. 

 

Voto: 6/10
Alberto Sgarlato

Audio

Video

Inizio pagina