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13 Luglio 2013 ,

David Lynch THE BIG DREAM

2013 - Sunday Best Recordings
[Uscita: 15/07/2013]

David Lynch è sicuramente uno dei registi contemporanei più particolari e puo' piacere o meno. Come tanti artisti geniali vede l'arte a 360 gradi, probabilmente per questo non si è mai fermato solo ad una forma d'espressione, sebbene il cinema risulta in una ipotetica classifica, il principale dei suoi innumerevoli volti artistici. “The Big Dream”, ultimo lavoro musicale del prolifico Lynch, il secondo dopo “Crazy Clown Time” (l'ottavo se si considerano gli album di alcune colonne sonore composte insieme ad Angelo Badalamenti) dà nettamente l'impressione di un uomo che ha bisogno costantemente di sfogare la propria vena artistica, la continua voglia di sperimentare (e Lynch lo sa fare molto bene) e sorprendersi, prima che sorprenderci, quasi come un bimbo curioso. In “The Big Dream” Lynch continua la personale ricerca musicale, iniziata anni fa. Lo fa con Dean Hurley, ingegnere del suono, musicista e compagno di viaggio nella sperimentazione ormai da qualche tempo. Lo fa nello studio asimmetrico di Los Angeles, nel quale, lui dice, trova nuova linfa alla sempre fertile ispirazione. Una ricerca che in questo caso si focalizza soprattutto sull'aspetto elettronico della musica, riuscendo a fondere blues, rock e dance in un sola definizione, “blues moderno”.

 

Ne esce fuori un album acido (a tratti sembra di ascoltare i Massive Attack), lento ma non arrancante, che crea delle immagini irreali, sospese in un mondo virtuale. Undici tracce che danno l’idea di essere legate l’una all’altra, in una sorta di percorso immaginario dal surreale romanticismo distorto. Quasi un film quello che riesce a comporre David Lynch in più o meno 55 minuti, una sorta di osmosi naturale tra cinema e musica. “The Big Dream” potrebbe essere benissimo la colonna sonora di un suo film qualsiasi, e anche la trama in qualche modo. Tutti i brani suonano riflessivi, con un Lynchlynch dalla voce rilassata e metallica, che racconta, sussurrando e  accennando melodie, stati d’animo e sentimenti. Star Dream Girl, è la traccia che esce un attimo dal seminato, con atmosfere e suoni retrò alla Tom Waits. Tra le chicche, una riuscita e gradevole versione tutta lynchiana di The Ballad Of Hollis Brown di Bob Dylan, e I'm wating here, brano extra, tra i pezzi più sensuali e delicati dell'intero disco, con la voce di Likke Li che cattura e culla. Chi si aspetta dal Lynch musicista e compositore il genio riconosciuto nei suoi film forse rimarrà deluso. Per questo è sbagliato inserire “The Big Dream” nel lettore e ascoltarlo pensando ad un film di David Lynch. Se riuscirete a scindere le cose e concentrarvi solo sul disco, troverete un lavoro valido e particolare.

 

Voto: 6.5/10
Sisco Montalto

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