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9 Luglio 2016 , , ,

Nadja SV

2016
[Uscita: 14/03/2016]

Canada  #consigliatodadistorsioni    

 


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Terza
uscita per la brasiliana e combattiva label Essence Music dei Nadja: il disco ripropone una composizione scritta per essere eseguita in due festival berlinesi, il primo aveva come tema l'apocalisse e l'armageddon, il secondo era un rave tenuto sotto un viadotto di una superstrada, e già queste due location dovrebbero indirizzarvi, almeno orientativamente se non conoscete la band, verso la loro musica. I Nadja sono un duo canadese, ma di stanza a Berlino, composto da  Aidan Baker, chitarre, drum machine, piano, e Leah Buckareff, basso, con una quindicina di anni di esperienza alle spalle e decine di uscite discografiche. Questo loro ultimo lavoro, "Sv", è composto da un solo lungo brano di 42 minuti, intitolato Sievert, termine che indica la misura dei danni provocati dalle radiazioni su un organismo. Insomma ora ne siete certi, se avete voglia di musica sbarazzina, allegra, che vi risollevi il morale, ebbene non mettete sul lettore i Nadja.

Infatti Sievert è un lungo apocalittico drone costruito in un implacabile e quasi impercettibile crescendo che con diabolica e matematica precisione ci trascina in un cupo, martellante incubo. L'inizio è lentissimo, i suoni affiorano lentamente, sembrano nadiaaffiorare da misteriose, plumbee lontananze che man mano che il volume sale incombono sempre più vicini,  monotoni, dominati dal loop di un piatto ossessivamente percosso, mentre ronzii industriali, innaturali chitarre lancinanti, suoni non identificati accrescono la tensione e ci precipitano in un lungo cupo drone, una trance ipnotica che disegna agghiaccianti paesaggi post atomici, più “Solaris” che “Odissea nello Spazio”. Una marcia sonora che incalza metodica e conduce ai minuti conclusivi: qui esplodono riff pesanti, un loop di batteria viene percossa con metronomica violenza sui tamburi, mentre gli strumenti sembrano contorcersi e aggrovigliarsi nelle distorsioni; si accresce la tensione, porta all'apice l'inquietudine, appena appena acquietata dalle note rade del piano che si fanno luce mentre sfumano le conturbanti armonie dei synth.

 

Voto: 7.5/10
Ignazio Gulotta

Audio

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