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3 Novembre 2016 ,

The Notwist SUPERHEROES, GHOSTVILLAINS + STUFF

2016 - Alien Transistor
[Uscita: 14/10/2016]

Germania

 

A coronamento di una carriera iniziata nel lontano 1990 la band tedesca dei fratelli Markus e Micha Acher pubblica il suo primo disco live, e lo fa con tutti i crismi di un'edizione in triplo vinile e doppio cd che esce in Europa per la loro etichetta personale Alien Transistor, ma negli Stati Uniti per la Sub Pop esclusivamente in digitale, un lavoro che non potrà che fare felici gli estimatori della loro musica. Il disco è stato registrato durante il secondo di tre concerti tenuti alla UT Connewitz di Lipsia nel dicembre 2015, con una formazione che vede accanto ai fratelli Acher, Cico Beck, elettronica, chitarre, keyboards, Max Punktzahl, chitarre e keyboards, Karl Ivar Refseth, vibrafono e percussioni, e Andi Haberl, batteria e percussioni.

 

Quella dei Notwist è una storia fatta di trasformazioni, di mutamenti di stile e di genere, di una musica che si dipana in fili paralleli e intrecciati, i vari progetti intrapresi, da Ms John Soda a Lali Puna, le collaborazioni con rapper. In questo concerto di Lipsia ritroviamo la creatura dei fratelli Acher alle prese con un pop elettronico di gran classe, ma non del tutto immemore dei trascorsi inizi dediti al metal e al grunge. Vero che l'unico brano antecedente, Neon Golden, è una bella versione, leggermente dilatata, ma sempre aggressiva di One Dark Love Poem da “Nook” del 1992, ma in genere le versioni presenti sono più rumorose e indie rock, con un impatto più diretto e fisico rispetto a quelle in studio.

 

Il disco è bello, la magnifica, fragile voce di Markus Acher dispensa struggenti e malinconiche melodie mentre canta alcuni dei capolavori della band tedesca: la tempestosa e nervosa Close To The Glass, la sperimentale-post rock Info Another Time, il dolce e malinconico electro pop di Pick Up The Phone e di One With The Freaks, ma piace anche This Room in una versione che accentua molto il drumming potente e il noise che esplode in un beffardo e pirotecnico finale. Le cose funzionano meno invece con Neon Golden che sembra perdersi fra drum machine, echi e ripetitivi pattern elettronici e lo stesso può dirsi per gli eccessivi 13 minuti di Pilot, che avranno probabilmente avuto un forte impatto fisico ed emotivo durante il concerto, ma ascoltati nello stereo di casa risultano fin troppo 'inquinati' da ossessivi ritmi dance (house, techno?), fino a costringerci a pigiare il tasto avanti, dove ci attende l'incantevole Consequence

 

Voto: 7/10
Ignazio Gulotta

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