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6 Maggio 2023 ,

Gianluigi Trovesi - Stefano Montanari Stravaganze Consonanti

2023 - ECM Records
[Uscita: 24/02/2023]

Al confine tra i territori del jazz, seppur nella sua declinazione più eclettica e sperimentale, e la selva aurata della musica rinascimentale e barocca, si incastona quest’album singolare e prezioso di Gianluigi Trovesi e Stefano Montanari, “Stravaganze Consonanti”, per i tipi della ECM di Manfred Eicher. Curiosa la coincidenza di agnizione familiare dei due, suocero e genero (tra l'altro non nuovi a collaborazioni di tal fatta), non quella afferente all’affinità musicale e compositiva, sia pure partendo da ambiti alquanto diversi in quanto a stilemi categoriali. Trovesi, sassofonista e clarinettista tra i più rinomati in Italia e all’estero, compositore jazz di straordinario livello; Montanari, virtuoso del violino, per quasi un ventennio primo violino e poi direttore della prestigiosa orchestra da camera barocca Accademia Bizantina, direttore d’orchestra e personaggio fuori dagli schemi, geniale interprete del repertorio musicale del tardo rinascimento e del barocco. Per quasi un’ora, si dispiegano in tutta la loro fulgida bellezza frammenti di inarrivabile tessuto armonico (The Witches Dance, dal "Didone ed Enea" del prodigioso Henry Purcell, compositore inglese del secolo XVII), in cui il violino di Montanari assurge a vette metafisiche, e di struggenti e languide atmosfere in cui il dialogo tra sax e violino attinge vette di assoluta poesia (In A While), con Trovesi che si staglia maestoso sulle potenti e soavi, a un tempo, linee melodiche del brano in parola, tra i più intensi dell’album. Il salto tra Rinascimento, Barocco ed Evo Moderno è costante e, diremmo senza soluzione di continuità, come esemplificato nel breve segmento rinascimentale Missa L’Homme Armé di Guillaume Dufay, compositore francese vissuto nel secolo XV, o nel ritorno a temi purcelliani in The Gordion Knot Untied, in cui la maestosità della trama barocca assurge a tela soprannaturale che si dispiega sulle cose terrene. Sontuosa è, poi, l’esecuzione della Sonata n.10 Il Cavaletto Zoppo di Giovanni Battista Buonamente, frate francescano, violinista e compositore vissuto tra i secoli XVI e XVII, mentre di Andrea Falconieri, straordinario compositore napoletano anch’egli vissuto a metà tra i secoli XVI e XVII, viene eseguita superbamente La Suave Melodia, con soluzioni armoniche di puro ardimento, in cui l’interazione tra sax e violino raggiunge vertici di assoluta bellezza. A riportarci in pieno XXI secolo ci pensano i brani Karaib’s Berger, composto da Gianluigi Trovesi e magistralmente suonato, De Vouz Abandoner, firmato Trovesi-Montanari, di stupefacente tratto sperimentale e rilucente architettura jazz, Berheim, sempre a firma Montanari-Trovesi, dialogo sui massimi sistemi di classica e jazz, non prima di esser ripassati e, come dire, di aver risciacquato nuovamente i panni nelle acque barocche, dalle parti di Henry Purcell, con la danza leggiadra di Triumphing Dance, dal "Didone ed Enea", tra archi bagnati da raggi lunari e lussureggianti zampilli da policrome fontane sonore, e per un tuffo ancestrale nei reami del tardo rinascimento franco-fiammingo con la splendida perla di Mille Regretz di Josquin Des Prez, uno dei massimi maestri del suo tempo, geniale compositore e precursore della musica polifonica europea. In conclusione, un album di rara bellezza, virtuoso esempio di sincretismo culturale e di pirotecniche policromie sonore.

Voto: 9/10
Rocco Sapuppo

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