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4 Settembre 2013

Califone STITCHES

2013 - Dead Oceans/Goodfellas
[Uscita: 03/09/2013]

Califone-StitchesTra le molte band che sarebbe ingiusto relegare tra i minori annoveriamo senz'altro i Califone, da Chicago. La loro musica si situa nel solco dei più noti concittadini Wilco, se non addirittura dei Gastr Del Sol più pop: una giusta mistura di tradizione americana e sperimentazione applicata al rock. Giunti all'undicesimo album "Stitches”, in quindici anni di una carriera di buon livello, la band schiera in questo disco oltre ai membri storici Tim Rutili e Ben Massarella, i polistrumentisti Jim Becker e Joe Adamik e molti ospiti provenienti da altri gruppi, tra cui Tim Hurley già con loro nei Red Red Meat, Eric Heywood dei Son Volt, Adam Bausch dei Manishievitz e Rob Doran dei Pit Er Pat, interessante band Tortoise oriented. Già dalla prima canzone, Movie music kills a kiss (che bel titolo), le caratteristiche stilistiche del gruppo sono evidenti: una ballata con chitarre acustiche e slide in evidenza, ma movimentata da accordi di pianoforte, e minimali tastiere elettroniche sullo sfondo, il tutto al servizio della voce di Tim Rutili, molto simile, in verità, a quella di Jeff Tweedy. La componente elettronica ed un uso non invadente delle percussioni, tipici del quartetto, sono più evidenti nella seguente title track Stitches.

 

In Frosted tips si sposano molto bene un ritmo ossessivo da kraut rock e una melodia elegante, come quella che ascoltiamo nella beatlesiana Magdalene, che pare rubata dal cassetto di Sir Paul. Il tono dominante è quello della ballata, di cui We are a payphone, con una partitura di sax molto ben scritta, è uno degli esempi più riusciti. Molto gustose poi lecalifone piccole increspature elettroniche che affiorano nella tessitura, generalmente acustica, degli arrangiamenti, vedi le percussioni campionate di Bells break arms. Forse qualche brano dal ritmo sostenuto in più avrebbe giovato alla riuscita generale dell'album, però A thin skin of bullfight dusk, che è una canzone più ritmata, è anche un po' più monotona delle altre, per cui viene da pensare che sia la ballata il punto di forza dei Califone. Chiusura con un brano strumentale, Turtle eggs an optimist, che però proprio per l'assenza della voce risulta un po' interlocutorio, forse posizionato diversamente nella scaletta avrebbe funzionato meglio. In definitiva musica che a inizio millennio era avanguardia e oggi mainstream, ma un disco, questo “Stitches”, che si ascolta molto volentieri, poiché risulta gradevole proprio grazie a questa fusione di sperimentazione e tradizionalismo, riuscendo a catturare entrambe le categorie di ascoltatori. 

Voto: 7/10
Alfredo Sgarlato

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