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6 Aprile 2012 , ,

Portico Quartet Portico Quartet

2012 - Real World
[Uscita: 26/01/2012]

portico_quartet# Consigliato da DISTORSIONI

I Portico Quartet sono un quartetto jazz londinese alla loro terza prova discografica per la prestigiosa etichetta Real World di Peter Gabriel. La ensemble londinese deve il loro nome all’Italia e ad un curioso episodio avvenuto a Padova, in cui un improvviso e inaspettato acquazzone costrinse la band a riparare sotto i portici per poter continuare a suonare. Il quartetto mostra oramai un eccellente livello di maturità che consente loro di condurre il jazz al di là dei confini naturali, sviluppando trame sonore sofisticate che mescolano insieme un minimalismo sperimentale (che ricorda le ricerche di Steve Reich e Philip Glass) ed una elettronica ambient molto evocativa e sognante. Il tutto all’interno di un attento gioco di equilibri, in cui ogni elemento è accuratamente bilanciato, come nella migliore tradizione jazz.

 

L’album prende avvio dalle sperimentazioni di Window Seat, caratterizzate dai riverberi armonici dell’hang. La traccia Ruins è invece il brano che più degli altri evoca suggestioni e magie, mentre Spinner segue i canoni più classici del jazz deviando nella parte finale lungo direttrici sperimentali. L’eterea e sognante Rubidium conduce in luoghi pieni di fascino, caratterizzati da un alternarsi di armonie e disarmonie che si riconciliano in un suggestivo territorio pacificato. Lacker Boo si sviluppa su ritmi persistenti, mentre Steepless raccoglie attorno a sé una atmosfera densa di tepore, impreziosita dalla bella voce della cantante svedese Cornelia. 4096 Colours è costruita intorno a riverberi onirici molto dilatati, mentre City Of Glass si sviluppa lungo trame di percussioni elettroniche. L’album chiude con Trace, brano dalle sonorità misteriose, quasi a voler sottolineare il carattere sperimentale della proposta post-jazz della band. Questo Portico Quartet” si presenta come un album pieno di passione ed eleganza, nato dal desiderio della band di esplorare territori nuovi e di narrarne le suggestioni percepite. Assolutamente consigliato.

Felice Marotta

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