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17 Marzo 2014 , ,

Lazarus Blackstar/Black Shape of Nexus Split LP

2014 - Alerta Antifascista Records
[Uscita: 13/03/2014]

alertaSalutiamo con grande entusiasmo l’operato dell’Alerta Antifascista Records, etichetta di Hannover che dal 2001 si prodiga nel diffondere black metal, doom, punk, hardcore, crust, post rock e d-beat contro ogni forma di fascismo, nazismo, razzismo, sessismo e omofobia. Dopo averci deliziato con gentaglia come Kobayashi, Paragraf, Fall of Efrafa, Grief, Downfall of Gaia, Light Bearer, Gottesmorder e compagnia estrema, apre il 2014 con una ghiotta serie di release. Se i londinesi Carnist con “Unlearn” spingono sul versante del political hardcore e i canadesi Alaskan elaborano in “Despair, Erosion, Loss” rinnovate derive post-metal, lo split diviso tra Lazarus Blackstar e Black Shape of Nexus è manna dal cielo per chi mangia pane e doom. Curata nei minimi dettagli l’uscita della label tedesca: vinile 180 grammi in edizione limitata a 500 copie (100 vinile grigio, 100 bianco, 300 nero). I Lazarus Blackstar aprono le danze con due lunghe tracce di sludge doom corrosivo, epico, emotivamente coinvolgente. Nati dalle ceneri dei Khang, questi cinque dannati divisi tra Liverpool e Bradford hanno alle spalle i full-lenght “Revelations” (2005), “Funeral Voyeur” (2007) e “Hymns for the Cursed” (2012). Dal 2008 il simpatico Mikhell (ex chitarrista degli After the Massacre) ha sostituito Paul Catten al microfono e il risultato è un taglio ancor più risoluto dato alle composizioni. L’eredità di Black Sabbath e Trouble passa per le visioni apocalittiche di Neurosis e Amebix, fino a lambire il marcio di Eyehategod e Grief. Command and Control è la riprova di questo approccio: tensione solenne che vibra sottopelle, riff agghiaccianti, repentini cambi di tempo, alternanza di clean vocal e growl forsennato. Saliscendi emozionali confermati da Whispering Through Broken Teeth, che colpisce per gli intrecci delle due chitarre di Lee e Izak e l’impostazione asfissiante, al limite dell’extreme metal, data dalle ritmiche e dalla voce. Davvero cupi e velenosi i Lazarus Blackstar, a conferma di quanto di buono prodotto fino ad oggi.

 

Lazarus_BlackstarI Black Shape of Nexus sono habitué del genere, apprezzati da fan e addetti ai lavori grazie all’esordio omonimo del 2007 e ai successivi “Microbarome Meetings” (2008) e “Negative Black” (2012). Lo hanno confermato anche le esibizioni a festival importanti quali Roadburn, Doom Shall Rise, Thrashfest, South of Mainstream e Dawn of Doom. Fautori di uno sludge doom eroso da umori noise e tentazioni droniche, i sei baldi tedeschi (provenienti da Mannheim, Baden-Württemberg) citano i Neurosis nell’avvolgente Honour Found in Delay, catacombale e soffocante elaborazione della materia sabbathiana in chiave atmosferica e depressiva. Gli inizi à la Electric Wizard in veste drone sono ormaiBlackShapeOfNexus alle spalle: a farla da padroni ora sono riff compatti, vocal dal profondo, feedback penetranti e dilatazioni talmente ossessive da risultare altamente psichedeliche. Un giro di basso groovy e luciferino apre invece Always and Only, che subito si sviluppa sul versante sludge con scream dannati, chitarre titaniche, drumming versione macigno e sorprendenti folate di synth. L’operazione è riuscita e l’ascoltatore ne esce a dir poco tramortito.  Chi è fuori dal genere e pensa che doom sia soltanto un videogioco, lasci perdere questo split. Per tutti gli altri, l’accoppiata Lazarus Blackstar e Black Shape of Nexus funziona alla perfezione. 

Voto: 7/10
Alessandro Zoppo

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