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3 Dicembre 2019

Alcest Spiritual Instinct

2019 - Nuclear Blast
[Uscita: 25/10/2019]

Sono trascorsi tre anni dall’uscita dell’album "Kodama" per le edizioni Prophecy Productions. Nel frattempo, gli Alcest hanno cambiato etichetta discografica passando alla Nuclear Blast, ma il suono è rimasto sempre lo stesso, ancorato ad un blackgaze melodico e fortemente contrastato. Se "Kodama", ispirato a "Principessa Mononoke" (Hayao Miyazaki,1997), narrava lo scontro tra il mondo dell’uomo e quello della natura, quest’ultimo "Spiritual Instinct" prosegue nell’esplorazione del mondo di confine tra la materia e lo spirito. La copertina mostra un’immagine di una sfinge, creatura mitologica costituita da un corpo di leone e ali di uccello, che identifica l’appartenenza dell’essere al mondo della terra e a quello del cielo e che nell’antico Egitto aveva il compito di proteggere il faraone nel passaggio dal mondo dei vivi a quello dei morti. Il tema del rifugio è una costante in tutta la produzione della band francese, dalle esperienze adolescenziali di Neige in un mondo ubicato al di là del visibile ed abitato da esseri infinitamente benevoli e protettivi (“Souvenirs D'Un Autre Monde”, 2007), alle profondità abissali del mare che ricordano il grembo materno a cui vorremmo inconsciamente ritornare (“Écailles De Lune”, 2010). Non è un caso allora se uno dei brani più rappresentativi del nuovo album, Protection, descrive questo mondo altro come luogo che non si mostra nelle sue forme visibili, ma la cui immaterialità è capace di lenire le sofferenze e l’angoscia. Il punto di passaggio tra i due mondi è ben rappresentato da L'Ile Des Morts ("L’isola dei morti”, 1883) di Arnold Böcklin, nel quale l’avvicinarsi della barca all’isola diviene metafora di una vita spirituale che vuole avvicinarsi alla morte. Il contrasto tra il materiale e l’immateriale, tra il naturale ed il sovrannaturale, tra la luce e l’ombra costituisce un tema costante (anche sonoro) di tutti i lavori degli Alcest. Scavare nella profondità del proprio animo per raggiungere l’oscurità dei propri demoni e risalire dall’abisso, consente a Neige di raggiungere la luce e la serenità perduta (Les Jardins De Minuit). Ancora una bella conferma per la band francese.

Voto: 7/10
Felice Marotta

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