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4 Dicembre 2014 ,

Mark Fry SOUTH WIND, CLEAR SKY

2014 - Second Language
[Uscita: 07/10/2014]

Inghilterra                                                                # Consigliato da Distorsioni

mark fryContinua inarrestabile la resurrezione musicale dei grandi songwriters dimenticati degli anni settanta. La figura di Mark Fry in quest'ottica  può tranquillamente essere accomunata a quella di Bill Fay e delle splendide Linda Perhacs e Vashti Bunyan. Tutti artisti ritornati in circolazione dopo 30/40 anni e che negli ultimi due anni ci hanno regalato opere dal fascino unico. Mark Fry giunge con questo splendido "South wind, clear sky" al suo quarto disco in 42 anni d'irregolare attività musicale. Come vi narrammo a proposito del disco precedente inciso con The A Lords, l'affascinante "I lived in trees" (2012), l'inglese aveva inizialmente indirizzato la sua vena artistica nel campo della pittura salvo poi stupire tutti dando alle stampe lo sfolgorante debutto di "Dreaming with Alice" (IT 1972), croce e delizia di migliaia di collezionisti del pianeta. E' davvero incredibile che un simile talento sia rimasto per tanto tempo inattivo quando invece avrebbe potuto regalarci altri saggi della sua finissima arte. Il nuovo album, prodotto da Guy Fixsen (Stereolab, My Bloody Valentine) non delude le attese e ci riconsegna l'inglese nelle soliti vesti del grande compositore, otto canzoni d'ampio respiro e di seducente bellezza. 

 

Mark Fry at home, 2011Hanno accompagnato Fry nel disco Angele David-Guillou al piano, John Parker al basso e Katie Lang al corno francese. I cinque minuti di Aeroplanes basterebbero da soli ad introdurre il personaggio a quei tanti che non lo conoscono e che non si sono mai avvicinati alla sua musica. Arrangiamenti di splendida fattura fanno da contorno ad un pezzo che la voce soave di Mark rende incantato. Along the way a seguire è un gioiello altrettanto seducente così come la Mark-live!notturna Leave me where i am che chiude un tris d'apertura da brividi. Ma qui niente va sprecato. L'eleganza di River kings, la sospesa Fall like a stone, i toni quasi country di Dials from home per finire con la pianistica Long way down sono pennellate di classe. Tutto perfetto. Fra i lavori in solitario è decisamente fra le vette di questo ottimo 2014. Quando Mark Fry ha deciso di ritornare sulle scene internet al solito ha fatto da grande propellente: senza i tanti apprezzamenti al suo disco d'esordio, ristampato saggiamente nel 2006 dalla Sunbeam, oggi sarebbe soltanto uno stimato pittore.

 

Voto: 8.5/10
Ricardo Martillos

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