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2 Agosto 2014 , ,

Syd Arthur SOUND MIRROR

2014 - Harvest
[Uscita: 19/05/2014]

 sydcover                                      # Consigliato da Distorsioni

Siete nostalgici del Canterbury Sound? Quella scuola musicale favolosa che ebbe, per citare solo i gruppi, interpreti magnifici come Soft Machine, Caravan, Gong, Henry Cow ed a seguire Matching Mole, Hatfield and the North e National Health. Tutti grandi artisti che ci hanno regalato dischi straordinari che, appassionati, collezionisti e non, conservano gelosamente come reliquie preziose. A differenza di altri generi musicali, psichedelica e post punk tanto per dirne due, pochi gruppi hanno provato a ricreare e rifarsi a quei suoni meravigliosi, quasi timorosi di un confronto con i maestri certamente perdente. Del resto il fervore creativo a cavallo dei sessanta e settanta non lo abbiamo più ritrovato nei decenni successivi che appaiono solo come sterili ripetizioni di proposte e suoni già ascoltati mille volte. Syd Arthur, nome mediato fra Barrett ed il capolavoro dei Kinks, provano con buona volontà a ritornare alle atmosfere che si respiravano nella città inglese, cercando di riafferrare il filo del discorso bruscamente interrotto. Un tentativo generoso ed apprezzabile.

 

syd arthurSe consideriamo che in loro hanno creduto le testi pensanti della gloriosa etichetta Harvest (ma esiste ancora chiederete?) il gioco è fatto. I fratelli Liam e Joel Magill insieme a Fred Rother e Raven Bush (nipote di Kate) formarono il gruppo nel 2006. Per ascoltare qualcosa di loro passarono però un paio d'anni, tre ep di buone intenzioni e soprattutto il promettente esordio del 2012 chiamato "On and on". Niente di clamoroso o da fare gridare al miracolo, ma il disco si faceva ascoltare con piacere e venne accolto bene dai musical media e dal pubblico di nostalgici. Rispetto alle pietre di paragone storiche di 40 anni prima il sound di Syd Arthur è più incentrato sulle melodie che su complicate architetture soniche. Anche il loro secondo album, questo discreto "Sound mirror" contiene otto composizioni che volentieri chiameremo canzoni vista anche la lunghezza media, intorno ai 3-4 minuti.

 

Raven Bush, una vera sorpresa, suona anche violino e mandolino, e fa spesso da protagonista, arricchendo il suono già ricco dei due fratellini Magill. Liam che canta in tutte le tracce ha davvero una voce stupenda, sullo stile del Caravan Richard Sinclair, SYDmorbida e delicata, che si adatta perfettamente alle trame sonore dei Syd Arthur. Le tracce più degne di considerazione sono l'iniziale Garden of time, All of everything, l'acustica Backwardstepping, la sognante Chariots, che strumentalmente è quella più vicina alle cose di Canterbury e il caos strumentale dei tre minuti di Singularity, brano che potrebbe diventare spunto per un evoluzione del suono di Syd Arthur, più ricco strumentalmente e con composizioni più estese. Le capacità tecniche non mancano di certo ai quattro, forse difetta solo un pò di coraggio. Per adesso accontentiamoci di un altro onesto prodotto.  

Voto: 7/10
Ricardo Martillos

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