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25 Ottobre 2014 , , ,

Coves Soft Friday

2014 - Nettwerk Music Group
[Uscita: 02/09/2014]

Inghilterra                                                                # Consigliato da Distorsioni

coves - coverAlle volte si immaginano dischi che si possono ascoltare solo nelle proprie fantasie. Poi si mette nel lettore  "Soft Friday" dei Coves e la fantasia diventa realtà. Dopo aver conquistato i media britannici con singoli quali Beatings e Cast a shadow, il duo londinese è pronto ad invadere l'intero universo. Forti dei loro tour di supporto a Echo & The Bunnymen e Band of Skulls, il folletto psichedelico John Ridgard (tutti gli strumenti e voce) e l'algida e affascinante chanteuse Beck Wood (Voce), si presentano con un album assolutamente superlativo. Fra Jesus and Mary Chain e Ronettes in acido, scivolando etereo su Velvet Underground e Stereophonics il duo inglese apre le danze con una ammaliante ballata psych-elettrica dai profumi d'incenso e di nebbia. Fall out of love fonde asfalto e brughiera nei vibrati d'antan di Ridgard e nelle suadenti e sognanti armonie della Wood. Honeybee avrebbe reso felice lo Steve Kilbey di "Seance". Il suono straordinariamente vintage alla Shadows della chitarra di Beatings, i riverberi infiniti, ma puntuali della voce della splendida Beck (un'icona pop del futuro o già del presente!), la lacerante armonica quasi morriconiana, lasciano comprendere come questo pezzo abbia immediatamente invaso l'etere della terra d'Albione.

 

covesLast desire richiama alla mente certo acid rock cui ci avevano abituato i Kills, altro duo devoto al vellutato culto sotterraneo di Nico, Cale e Reed. Let the sun go ipnotizza con i suoi intarsi ritmico-armonici e il mantra vocale della sempre più iperuranica Beck Wood. Siamo quasi nei dintorni della rollingstoniana 2000 light years from home...Timothy Leary avrebbe apprezzato molto. Cosi come la successiva No ladder, acid test fra Jefferson Airplaine e Syd Barrett. Cast a shadow è assolutamente irresistibile. Un riff assassino e tenerezze lisergiche da "good trip" permeano un singolo praticamente perfetto. Sembra quasi di vederli, Beck e John, in qualche camera della sonnolenta Londra, sfiorarsi menti, cuori e corpi mentre tessono le arcane armonie di Fool for your face. Gli Opal di tanto tempo fa occhieggiano in Bad kick to the heart. Ed è un bel viaggio. Chiude Wake up, altro potenziale singolo. Un grande disco. Una grande band. Un bel godere.

Voto: 8.5/10
Maurizio Galasso

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