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13 Gennaio 2014 ,

Alcest SHELTER

2014 - Prophecy
[Uscita: 17/01/2014]

Alcest-Shelter# Consigliato da Distorsioni  

 

Alcest è una band proveniente dal sud della Francia che nella seconda metà degli anni zero mescolava insieme il black metal d’ispirazione scandinava con lo shoegaze di derivazione inglese, sviluppando un genere capace di influenzare molte formazioni negli anni successivi. Nel 2005 pubblicano il loro primo EP “Le Secret” e nel 2007 rilasciano “Souvenirs D'un Autre Monde”, album considerato il manifesto del blackgaze, a cui ha fatto seguito "Écailles de Lune" nel 2010. "Les Voyages de l'Âme" (2012) ha visto un progressivo accentuarsi del carattere melodico del suono a discapito dell’aggressività black, che è stata completamente rimossa in “Shelter”, il nuovo album uscito in questi primi giorni del 2014. Sembra quasi che il black metal sia stato una sorta di veicolo che ha consentito a Stéphane “Neige” Paut (leader fondatore della band) di raggiungere i territori più profondi dell’animo, per poter poi risalire in superficie in una ricerca consapevole e ostinata della luce. Non è un caso che Neige abbia sempre rivendicato il carattere positivo della sua musica, prendendo le distanze dalle visioni oscure e malefiche di un certo black metal e replicando cosi a chi sottolineava il suo presunto nichilismo.

 

In “Souvenirs d'un Autre Monde” Neige descriveva i ricordi di quando era bambino, percependo se stesso come puro spirito mentre vagava in luoghi bellissimi e luminosi, popolati da esseri benevoli e protettivi, come in una sorta di grembo materno. Questa visione è stata sviluppata e riproposta costantemente negli album successivi. “Shelter” è (ancora una volta) il rifugio, il luogo sicuro e rassicurante, spesso associato al mare e alle sue profondità. Proseguendo con coerenza nella direzione intrapresa nel precedentealcest-Photo-by-William-Lacalmontie album, Neige depura “Shelter” di tutte le influenze metal, amplificando le sonorità shoegaze e dream-pop, attraverso i contributi vocali di Neil Halstead (Slowdive) e di Billie Lindahl (Promise And The Monster), degli Amiina alla sezione d’archi e di Birgir Jón Birgisson alla produzione (Sigur Rós). Wings apre l’album con sonorità eteree quasi a voler evocare mondi angelici, mentre la strepitosa Opale esplode con tutta la sua straordinaria capacità di trasmettere gioia e voglia di vivere. Alcuni brani come La Nuit Marche Avec Moi e il penultimo Away costituiscono quasi un omaggio agli Slowdive, mentre le stupende Voix Sereines e Shelter evocano il richiamo del mare come l’eco di una voce materna. La magnifica Délivrance chiude l’album con sonorità finalmente pacificate. Delle oscurità blackgaze delle origini non è rimasto praticamente più nulla, ma gli Alcest continuano ancora a sorprenderci. E lo fanno nel migliore dei modi.

 

Voto: 7.5/10
Felice Marotta

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