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30 Agosto 2015 ,

Moon King SECRET LIFE

2015 - Last Gang Records
[Uscita: 14/04/2015]

Canada  #consigliatodadistorsioni     

 

Moon_King_-_Secret_LifeC'è una scena tratta dal film “Lost in Traslation”, diretto da Sofia Coppola, in cui Bill Murray e Scarlett Johansson salgono su un taxi a Tokio per ritornare in albergo. E' notte fonda, la città è accesa come fosse giorno e l'attrice guarda con stupore dal finestrino dell'auto i grattacieli e le enormi insegne abbaglianti che si susseguono, mentre la malinconia liquida che deriva dalla visione di una metropoli in cui è facile perdersi ha come colonna sonora Sometimes dei My Bloody Valentine. La medesima sensazione di spleen metropolitano è quella che deriva dall'ascolto delle nove tracce di “Secret Life”, il primo full lenght dei Moon King, duo proveniente da Toronto e composto da Daniel Benjamin e Maddy Wilde. Dopo gli EP "Obsession I" (2012) and "Obsession II" (2013) la coppia canadese ha centrato l'obiettivo di realizzare un lavoro compiuto che riesce a mescolare il pop con un'elettronica di stampo glitch e derivazioni shoegaze da cui mutua la magnificenza di certe sovrastrutture sonore, oltreché le deflagrazioni improvvise. Al netto delle differenze tecniche con i My Bloody Valentine che lavorano concettualmente più sul suono delle chitarre, i Moon King declinano la propria idea di electro-pop come modo per descrivere il senso di smarrimento, il disagio dello stare all'interno di un mondo in cui è sempre più difficile comunicare mediante il linguaggio del cuore. 

 

L'unico rimedio, allora, è quello di costruirsi una propria vita segreta e custodirla in un bozzolo di suoni all'interno del quale rifugiarsi per gridare e rivendicare la propria identità. Ogni singola traccia dell'album ha una sua specificità che rende Secret Life nel suo complesso un lavoro degno di nota, grazie ad una produzione che è in grado di valorizzare la duplice consistenza fisica ed immateriale dei suoni. Già le fluttuazioni dell'iniziale Roswell ci proiettano in una dimensione priva di gravità terrestre con la fusione perfetta di moontastiere e chitarre, in un profluvio di suoni che rende l'idea di viaggiare nello spazio siderale alla velocità della luce. Dopo l'omonima Secret Life con le sue delicate nuances psichedeliche che la fanno sembrare un brano di Jacco Gardner - salvo poi l'entrata di un sottostante pattern ritmico che spezza il gioco dei richiami - si giunge ad Impossible, una delle tracce con il maggiore tasso di intensità del disco, per non parlare di Come Back che potrebbe appartenere al repertorio dei Blonde Redhead. Apocalypse è la traccia con il maggiore debito nei confronti della band di Kevin Shields, con il suo climax che sfocia a metà del brano in una apertura liberatoria. Dopo Golden Age, il viaggio termina con Medicine, la voce riverberata di Maddy Wilde, accompagnata dalle tastiere e da una chitarra acustica, intona un brano da ascoltare ad occhi chiusi. Con Secret Life i Moon King hanno realizzato un bel disco e meritano di essere seguiti con attenzione, anche perché è lecito attendersi un ulteriore scatto in avanti.

 

Voto: 7/10
Giuseppe Rapisarda

Audio

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