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1 Luglio 2021 ,

Bachi Da Pietra Reset

2021 - Garrincha Dischi
[Uscita: 05/05/2021]

Sei anni di attesa e tanta acqua passata sotto i ponti: i Bachi da Pietra tornano finalmente sulle scene cambiando formazione, con Marcello Batelli – ex de Il Teatro – ad affiancare il collaudato duo formato da Giovanni Succi e Bruno Dorella stravolgendo l'aspro rock venato del metallo più oscuro che caratterizzò l'ottimo “Necroide”. Nomen omen per quest'ultimo lavoro intitolato “Reset”, in cui i Bachi azzerano tutto ripartendo da un rock cupo e carico di pessimismo esistenziale, sapientemente venato di blues e di una marzialità squisitamente doom, dove la violenza è spostata dai riff di chitarra a parole ancor più cariche di sdegno. Una ridefinizione radicale del proprio stile, ad oggi inquadrabile fra il cantautorato militante e un “combat rock” pregno di nichilismo e fastidio: bisogna fare perciò molta attenzione a parlare di ammorbidimento della “Pietra/Rock” prodotta dai Bachi, perché si tratta di materiale tanto pregiato quanto pericoloso da maneggiare ed ascoltare. Spietato affresco della società contemporanea e del suo medioevo di inciviltà e mediocrità, “Reset” è al contempo una sorta di invocazione, di incitamento a fare tabula rasa con un gesto estremo come quello del re suicida immortalato in copertina. Brani dal taglio duro e sferzante come Di Che Razza Siamo Noi, Meriterete, Bestemmio l'Universo lasciano emergere un senso di vuoto e rassegnazione che sfociano inevitabilmente in un bieco nichilismo e desiderio di distacco da un mondo in cui il trio non si vuole riconoscere: la caustica voce di Succi suona come quella di un predicatore nel deserto, accompagnato dalla pulsante sessione ritmica di Batelli e dalle sferzanti chitarre di Dorella. Siamo tutti soli e distanti in questa società dove “Il rock è morto” milioni di volte per risorgere puntualmente per meri motivi economici e lo stesso rapporto con fan ed estimatori è segnato da disillusione e ipocrisia come cantato in Ciao Pubblico, brano che non a caso è posto a conclusione dell'album lasciandoci di nuovo a pensare. Pur nel suo essere volutamente un lavoro di nicchia (nonostante la distribuzione da parte di Sony), “Reset” è un disco in cui convivono tante nature e che punta a rivolgersi a quante più persone possibile: nella sua durezza verbale e nella consapevolezza dei Bachi di essere essi stessi parte del meccanismo del music business e della società attuale, questo ultimo disco ambisce ad inserirsi all'interno della macchina per diventarne l'ingranaggio impazzito pronto a mandarla in tilt. Un album caustico e al vetriolo destinato fin dal concepimento a far discutere e arrabbiare gli ascoltatori e, proprio per questo, una delle release italiane più interessanti del 2021.

Voto: 7/10
Fabio Rezzola

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