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16 Gennaio 2020 , ,

Royal Trux Quantum Entanglement

2019 - Fat Possum Records
[Uscita: 29/11/2019]

C’è qualcosa di poco chiaro in “Quantum Entanglement”. Dalla reunion del 2016 il duo più estremo del rock sotterraneo ha fatto un passo avanti e due indietro, con l’uscita dell’inspiegabile “Platinum Tips+Ice Cream” e il tutto sommato godibile blues-rock scalcinato di “White Stuff”, dimostrandosi in generale poco inclini a tirar fuori materiale inedito. Neil Hagerty e Jennifer Herrema sono stati presi sotto l’ala protettiva di Fat Possum che si è impegnata in un’operazione nostalgia come la pubblicazione di tutto il materiale dei Royal Trux (tranne gli album pubblicati con la Virgin, “Thank You” e “Sweet Sixteen”) e di cui “Quantum Entanglement” è un frutto indiretto. Il senso di questa uscita rimane poco chiaro, dato che rimescola canzoni e pezzi provenienti da epoche diverse della nutrita discografia del duo: da “Untitled” (1992), “Cats and Dogs” (1993), “Thank You” (1995), “Accelerator” (1998) e così via. Una sorta di compilation per neofiti che con una copertina che omaggia “Exile On Main Street” (che i Pussy Galore suonaro per intero, rendendolo una perla del rock lo-fi degli anni ’80) e i santini di Beefheart, Ornette Coleman, Aerosmith e Miles Davis sul cruscotto, porta alla riscoperta del sound più sfatto e frantumato degli anni ’90, con il freak-rock di I’m Ready, a cui si aggiunge il glam di Waterpark e il country-rock spostato di Ray O Vac. Il binario deragliato che conduce verso i territori più bislacchi e sconvolti del rock è lastricato di cattive intenzioni e vi si può trovare di tutto, dal garage-blues più sconvolto (The Flag, White Stuff), ballate allucinate (Junkie Nurse, Stevie), hard rock muscolari (Platinum Tips, Sunshine And Grease) episodi blues-free jazz, cut-up, deliri musicali (Shockwave Rider, Call Out The Lions). Non c’è alcun dubbio che i 14 pezzi presenti nella raccolta valgano quanto la discografia di altri artisti ma non aggiunge niente ad una possibile retrospettiva sui Royal Trux, tanto che le canzoni presenti sono già state tutte pubblicate in uscite ufficiali della band. Si insinua il dubbio che “Quantum Entaglement” sia un’operazione (nel migliore dei casi) atta ad introdurre nuovi fans al culto di una delle più importanti band del rock underground, oppure è l’ennesima occasione per raschiare il fondo del barile di una carriera vissuta al limite dell’eccesso. Quali siano le motivazioni ultime è irrilevante, se c’è occasione di celebrare i Royal Trux ci troverete sempre in prima fila.

Voto: 6.5/10
Ruben Gavilli

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