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17 Dicembre 2015

Lonesome Leash PRECIOUS FUTURES

30 ottobre 2015 - Mind Rider Records
[Uscita: 30/10/2015]

Stati Uniti   #consigliatodadistorsioni 

 

Lonesome Leash PRECIOUS FUTURESLonesome Leash è il moniker dietro il quale si cela il polistrumentista Walt Mc Clements, già membro dei Dark Dark Dark, ensemble chamber-pop guidato dalla carismatica figura di Nona Marie Invie (presente qui in veste di mastermind dell’etichetta discografica Mind Rider Records che pubblica il lavoro) e dei folk-bluesers di base a New Orleans Hurray for the Riff Raffs.

Precious Futures” segue il debutto targato 2013 “I Am No Captain” e il successivo ep “One Foot in Front of the Other” dello stesso anno. L’immaginario è quello di un moderno story-teller ben impiantato nella tradizione folk americana qui approcciata in modo preponderante attraverso l’uso a tutto campo della fisarmonica, strumento prediletto del musicista proveniente dalla Lousiana, ed autentica protagonista di questa registrazione. Rispetto agli sforzi pregressi assistiamo qui all’emergere di una musicalità che si rende più spoglia e lineare mettendo in mostra l’aspetto romantico del compositore di New Orleans (nel frattempo trasferitosi a Los Angeles).

I momenti migliori sono, a nostro parere, quelli in cui si fa più discreta, meno invasiva, la presenza della drum-machine, la cui programmazione è quanto meno opinabile sia a livello timbrico, a causa di un’insistenza a tratti indigesta per sonorità da synth-pop anni ’80, sia a quello più strettamente ritmico in quanto l’estrema minimalità delle scansioni, volutamente prive di groove, manca tuttavia, con pochissime eccezioni, di approdare all’affascinante e robotica algidità di altri esperimenti di questo tipo. Ciò detto il lavoro dell’artista statiunitense risulta più che godibile grazie alla sua voce graffiante e appassionata e all’approccio decisamente anti-virtuosistico del suo playing che, con una maggiore audacia nella ricercatezza armonica, avrebbe potuto anche raggiungere l’eccellenza.

 

ciaoDelle sette tracce che compongono l’opera (per una durata complessiva di circa 38 minuti), tre sono quelle che spiccano per qualità compositivo-interpretativa. Innanzitutto Diamond Rings che si apre con uno dei rarissimi momenti modali del lavoro (siamo in un ambiente armonico lidio) ed è caratterizzata da un impianto lirico di prim’ordine, e per la presenza misurata ed efficace della drum-machine.

In See What You Say Mc Clements si cimenta anche alla tromba con risultati senz’altro convincenti. La composizione in questione è costruita intorno ad un bordone di Do eseguito dalla fisarmonica sopra il quale si muovono gli accordi (sempre strettamente tonali). Si tratta di una tecnica molto antica proveniente originariamente dall’India e molto miutilizzata nella musica europea medioevale che riesce ancora, a distanza di secoli, a creare momenti di grande evocatività. Infine la traccia che chiude il cd Litany in cui la fisarmonica, dopo un intro dal sapore quasi organistico, si attesta su un breve frammento melodico iterato alla mano destra mentre sono ora i bassi a muoversi (un espediente molto utilizzato da bands di area progressive-rock tanto che, sebbene Litany agisca su sentieri armonici differenti, viene alla mente la marillioniana She Chameleon presente nel secondo album dei progsters britannici "Fugazi” del 1984). In definitiva siamo senza dubbio in presenza di un buon lavoro da cui emerge l’onestà del suo creatore che qui si mete a nudo come forse mai prima nella sua parabola artistica.

Voto: 7/10
Alessandro Seravalle

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