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16 Maggio 2017

Feist PLEASURE

2017 - Polydor
[Uscita: 28/04/2017]

Canada     #consigliatodadistorsioni

 

Se l’è presa comoda la cantautrice canadese Leslie Feist licenziando questo nuovo album a ben sei anni dal precedente “Metals”. Un’attesa che però è stata ripagata nel migliore dei modi visto che “Pleasure” si avvicina non poco al capolavoro essendo un disco intimistico e minimale nei suoni e nel cantato sussurrato che, a dispetto dell’apparente uniformità dei brani, presenta mille sfaccettature da metabolizzare ascolto dopo ascolto scoprendone le sfumature e i piccoli segreti.

 

Un album composito quindi che parte dalla cupa title track per terminare dopo undici splendide canzoni con la strascicata Young Up adagiata su un morbido tappeto Hammond, passando via via per Lost Dreams che entra in punta di piedi nel salotto di PJ Harvey, Any Party dal misurato impeto westcoastiano, The Wind, musicalmente la più eclettica e new wave del lotto; la trasversalmente blueseggiante I’m Not Running Away, e la più rock (?) Century scritta e interpretata con Jarvis Cocker che si ritaglia anche una coda poetica recitata. Persino la dolcissima I Wish I Didn’t Miss You che rischia apparentemente una pericolosa deriva à la Cranberries non cade nella trappola rivelandosi un gioiellino acustico di rara bellezza così come il brano migliore, la lunga (oltre sei minuti) e minimale Baby Be Simple che flirta con il Lou Reed più acustico e onirico.

 

feistfotoResta il dubbio di come interpretare il campionamento ultrametallaro di pochi secondi di un brano dei tempestosi Mastodon che chiude l’invece rarefatta A Man Is Not His Song, un omaggio? Una dichiarazione d’intenti sottotraccia? Poco importa; importano invece le innegabili emozioni procurate dall’ascolto di quest’opera bellissima, scarna e minimale anche quando l’intera strumentazione si aggiunge con la giusta discrezione al protagonismo e alla pacatezza di voce e chitarra acustica.

Voto: 8/10
Maurizio Pupi Bracali

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