Ron Gallo Peacemeal

Notevole cambio di direzione musicale per Ron Gallo, che con il terzo album “Peacemeal” sembra volerci raccontare il proprio percorso di crescita personale segnato da un evento felice qual è stato il matrimonio e la convivenza con l’italianissima Chickpee, ma anche dallo sconvolgimento globale dell’ingresso nell’era Covid. Fuori dal garage per entrare in una più accogliente casetta da sogno potremmo dire, con i cambiamenti esistenziali che si traducono in una radicale svolta sotto l’aspetto compositivo e sonoro: pur mantenendo la spensierata ironia di fondo nei confronti della vita ed una certa base lo-fi, è un Ron Gallo profondamente sereno e ancor più dolce quello che troviamo in “Peacemeal”. Una produzione più curata e sonorità più morbide danno vita in questo disco ad un riuscito mix fra sonorità psichedeliche e black, che pur sorprendendo di primo acchito i fan di vecchia data si fissano subito in testa grazie a un nuovo senso della melodia in cui il nostro recupera il gusto retrò di Beatles, Beach Boys e del Syd Barrett solista. In “Peacemeal” troviamo ben sette canzoni brevi inferiori ai tre minuti e tre intermezzi di spoken words, scelta compositiva che mantiene l’album di poco al di sotto della mezz’ora. Nonostante la scarsa durata, l’ascolto del disco risulta soddisfacente, complice la varietà di atmosfere e sonorità in esso presenti, che lo rendono il capitolo più variegato e fuori dagli schemi nella discografia dell’artista. L’alternanza fra una psichedelia brillante solare e un mood notturno suggestivo e patinato, tratto da stilemi “neo R’n’B” già apprezzati in James Blake, rende “Peacemeal” il disco più sofisticato ed intrigante di Ron Gallo, che spesso e volentieri sfrutta la bella voce della consorte nei cori. L’orecchiabilità di canzoni come il primo single Can We Still Be Friends?, You Are Enough o Hide (Myself Behind You) unita alla forte ed inusuale suggestività di altri brani come Please Don’t Die o Easter Island sono ulteriori elementi che fanno comprendere come Ron Gallo abbia voluto lavorare di fino sul proprio sound, rompendo gli schemi consueti ma riuscendo nel contempo a mantenere il carattere e la personalità positiva della propria musica, che ci ha consentito di scoprirlo ed apprezzarlo in questi ultimi album. Prova superata dunque per “Peacemeal”, un lavoro discografico in cui le melodie apparentemente easy sono in realtà figlie di un approccio coraggioso, con cui l’artista decide di esplorare con successo nuove strade musicali.