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20 Agosto 2021

Pinhdar Parallel

2021 - Fruits De Mer
[Uscita: 26/03/2021]

I Pinhdar sono un duo di Milano, formato da Cecilia Miradoli e Max Tarenzi. Il loro secondo album, "Parallel", co-prodotto con Howie B e uscito il 26 marzo scorso dimostra che non c’è trucco né inganno nella poesia e nelle liriche di Cecilia e Max. Il tutto si amalgama in una serie di racconti che sono al tempo stesso manifestazioni della materia e liquefazioni al calore del loro sguardo sul mondo che si snoda in un generoso imprinting della nudità e dello splendore della creatura umana. “Se siete convinti di non capire la musica, potete stare tranquilli. L’intero genere umano ha il vostro problema”. Così spiega Marina Toffetti nel suo libro “Due Parole Sulla Musica”, rivelando una cosa che i musicisti  sanno da sempre, ma hanno sempre faticato a spiegare. Uno dei problemi è che la musica è un linguaggio di suoni e per  descriverla  dobbiamo usare un altro linguaggio: le parole; un delicato processo di traduzione. E se tradurre è anche un poco tradire con quali parole possiamo tradurre/tradire/spiegare un disco così complesso? Il punto è che la musica è piena di parole “tecniche”, che un poco aiutano ma anche disorientano e talora confondono l’appassionato. Pulsazione e durata, consonanza e dissonanza, tono e modo, accordo e armonia, per citarne alcune. Lo stesso Howie B, che torna dopo vari anni ad affiancare una band italiana a seguire le esperienze con Casino Royale, Marlene Kuntz e Ofeliadorme, ha dichiarato: “Lavorare assieme ai Pinhdar è stato un autentico piacere sonoro. Lavorare in remoto a questo progetto è stata una grande sfida sia per me sia per la band. Questa lontananza geografica ha conferito un colore in più all’album. Un colore che risplende”. (Cit. da Digipur). Gli otto brani contenuti in "Parallel" sono un incastro, un concept.  La musica di Max e le parole di Cecilia, chiariscono  le influenze tra new wave, musica elettronica e colta. I capitoli che costituiscono l’album, dall’iniziale Anacreonte alla title-track Parallel, con parole che si disseminano e si riaggregano in anomale combinazioni di suono, fino  ad Atoms And Dust (corredato da un video animato realizzato da Lisa Consolini con la tecnica frame by frame) ci trascinano in una cascata di informazioni rilanciando il discorso nel mare magnum del timbro e della dinamica. Musica e voce si fondono in una miscela perfetta. Il fatto più sorprendente, in un lavoro che per la sua natura potrebbe sfaldarsi, lasciando trapelare un’antinomia tra i suoni di Max e la voce di Cecilia è la totale coesione delle composizioni. Spesse volte la ripresa della proposizione iniziale, ribadita in sequenza anaforica, nell’ampliamento e nel completamento di una canzone ha quello strano effetto di conseguire inediti cortocircuiti, proprio come linee parallele che volgono a una unica direzione, a tratti con inediti cortocircuiti come in Too Late, un passaggio singolare, accompagnato da un video di Francesco e Filippo Grecchi, girato con l’aiuto di un drone, che sembra dare un colore vertiginoso alla prospettiva armonica. Se le parti musicali di Max Tarenzi  sono  interpolazioni  che offrono stati spaziali e circostanziali diversissimi e riconducibili ad una particolare e percettiva matrice sonora la sorprendente voce di Cecilia Mirandoli  è flessibile e preziosa al fine di coniugarsi  con un livello esplorativo inimmaginabile al sound, come se ricercasse le citazioni nei meandri nascosti della memoria. I  Pinhdar lasciano che le influenze giochino liberamente  e scoprano incredibilmente ciò che è dato dalla spontaneità. Ispirano ben più di colui che è ispirato. “Parallel” è un disco da ascoltare e riascoltare.

Voto: 7.5/10
Francesco Battisti

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