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2 Dicembre 2016 , , ,

Radian ON DARK SILENT OFF

2016 - Thrill Jockey
[Uscita: 11/11/2016]

Austria      #consigliatodadistorsioni

 

Attiva sin dalla fine degli anni 90, la band viennese ha modificato gradualmente il proprio approccio alla produzione musicale passando dalle prime radicali escursioni nell'elettronica ad una forma di composizione che si è andata esprimendo sempre più attraverso grooves strutturati e ben calibrati, avvicinandosi al contempo a territori prossimi al rock. Dopo una lunga assenza dalla Thrill Jockey ed un cambio di formazione, i Radian si rimettono in gioco con "On Dark Silent Off" consegnandoci un album ben architettato nella disposizione di pesi e contrappesi, in equilibrio tra una sperimentazione che da sempre caratterizza la loro musica ed una fluidità compositiva che non ne intacca la qualità. Martin Brandlmayr (batteria ed elettronica) e John Norman (basso) hanno da qualche anno modificato le sembianze della loro creatura dalle forme astratte con l'inclusione di Martin Siewert alla chitarra al posto di Stefan Nemth, spostando il baricentro stilistico in favore di un post rock non scontato e di una maggiore fisicità, smussando anche il proprio carattere noise.

Come sempre il trio utilizza molte delle potenzialità intrinseche dei suoni riproducibili da una preparazione non convenzionale dei propri strumenti, ponendo in evidenza nella tessitura della trama ritmico/timbrica quelle porzioni spurie spesso associate al rumore. Il loro è un mosaico che prende forma innanzitutto durante le session di improvvisazione, secondo poi attraverso una fase di composizione/editing ed infine metabolizzato in parti riproponibili dal vivo. Un qualcosa di molto simile a pratiche ormai consuete in diversi ambiti, tant'è che un nome come quello dei Tortoise, pur mantenendo tutti i distinguo del caso, non riecheggia affatto distante. Per quel che riguarda ulteriori affinità stilistiche, queste probabilmente vanno ricercate in un vasto insieme che tenga conto come minimo di gruppi come This Heat, Autechre, Einstürzende Neubauten, David Sylvian (col quale Brandlmayr ha collaborato in passato), Matmos e il Doug Scharin (Codeine, June of 44, Him) di Out in Worship.

 

"On Dark Silent Off" è stato esplicitamente ispirato dalla produzione artistica del pittore statunitense Ad Reinhardt, esponente di spicco della corrente minimalista che si è sviluppata negli anni '60, sposandone un certo rigore nell'elaborazione della palette timbrica e nella disposizione geometrica dei suoni. L'album si presenta quindi come un concept dall'estetica radicale e ricercata ponendosi coerentemente in continuità con la precedente discografia del trio, tratteggiando un percorso che con l'iniziale Pickup Pickout riprende esattamente là dove il groove ipnotico di Subcolors chiudeva l'ottimo "Chimeric" (2009), ricalcandone parzialmente i pattern ritmici e sviluppandone l'impatto fisico. La title-track, altra eccellenza dell'album, è una sorta di suite in tre movimenti scritta inizialmente come sonorizzazione di un corto in bianco e nero che il regista austriaco d'avanguardia Peter Tscherkassky ha realizzato manipolando la celluloide di un vecchio film horror. Si prosegue mantenendo alto il livello con la coppia Scary Objects e Recreate Loved Objects mentre il resto del disco, nel quale troviamo anche dei campionamenti del sax di Mats Gustafsson, pur non raggiungendo la caratura dei brani precedenti, si attesta comunque su di un buon livello. Buon ascolto, davvero.

Voto: 8/10
Aldo De Sanctis

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