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21 Febbraio 2014 ,

Old OLD LADIES DIE YOUNG

2014 - Adrian Recordings
[Uscita: 18/02/2014]

Old OLD LADIES DIE YOUNGConstance, Nina e Johanna sono tre brillanti, eccentriche ed effervescenti ragazze svedesi che, come loro stesse dichiarano, dividono un piccolo appartamento nella zona hipster di Malmö e hanno dato vita ad Old, il gruppo col quale si sono fatte conoscere per le loro stravaganti e intriganti esibizioni live. Adesso tocca al lavoro di studio e debuttano con questo ep di quattro brani che ci offre una personale versione di electropop danzereccio, ironico, divertito e divertente. C’è nella musica delle Old una spensierata energia che te le rende immediatamente simpatiche e comunica allegria. Ma anche i testi sono interessanti, alternano ironia a toni scuri e inquieti che contrastano con la leggerezza delle melodie, ma non disdegnano argomenti più “seri” come la polemica femminista.

 

Knee Hang Bang, primo singolo della band, conquista subito per il senso del ritmo e la capacità di dare una versione non aggressiva e pop del rap, restando però ugualmente esplosiva e trascinante, impossibile star fermi ascoltandola. In Who’s Going i suoni e il coro si fanno sepolcrali introducendoci in una canzone che ci parla di fantasmi, cadaveri e cimiteri; Sandy Dentures parla di protesi dentali in un caos sonoro in cui si intrecciano le voci delle tre Old, che alternano suoni sgraziati a dolcezze adolescenziali. I toni si fanno un po’ più seri in In Utero uno stralunato omaggio a Kurt Cobain: vi si racconta di un giocoOLD-Lisa_Ernberg_2 dell’impiccato svolto in classe, alla protagonista viene in mente il cantante dei Nirvana e come parola da indovinare In Utero,  «nessuno aveva conoscenza in precedenza di questa parola, ma una volta erano tutti all'interno del mondo di un utero», chiaro proclama di stampo femminista. Qui il canto oscilla fra toni drammatici e da opera buffa su un piano pestato in modo deciso e una batteria secca e potente. In definitiva un esordio piacevole, che si fa apprezzare per quel pizzico di bizzarrìa e di follia che lo pervade.

 

 

Voto: 7/10
Ignazio Gulotta

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