Calibro 35 Nouvelles Aventures

Le illustrazioni di Pierre Heztel, la copertina di un romanzo di metà Ottocento. Tentacoli alieni, futuristiche skylines metropolitane, miraggi salgariani. Dopo il doppio ‘scacco’ al compianto Maestro Morricone e il soundtrack per la serie televisiva “Blanca” i Calibro 35 fanno ritorno sulla scena discografica con l’inedito “Nouvelles Aventures”, celebrando di fatto tre lustri di onorata attività. Con una line-up ridotta a quattro elementi in seguito al forfait del bassista Luca Cavina (in studio, così come in tour, rimpiazzato da Roberto ‘Drago’ Dragonetti) la band si è data appuntamento nelle suggestive sale dello storico Auditorium Novecento Napoli per concretizzare quelle contingenti esigenze di sperimentazione germogliate nel corso dell’ammirata parentesi cinematografica dell’ultimo periodo. A tre anni di distanza dal granitico “Momentum”, Gabrielli e soci tratteggiano dieci istantanee sonore, griffando con il distintivo imprinting seventies un audace viaggio nella dimensione onirica di quei mondi fatti di celluloide a loro tanto cari. Anticipato sulle piattaforme digitali dal serrato elettro-noir del singolo Extraordinarie, l’album che richiama nel suo titolo l’opera di György Ligety, attraversa in sequenza screziati set di ripresa adagiandosi, nelle sue prime battute, sui fondali delle liquide trame abissali di Apnea. L’immancabile accelerata a bordo dell’Alfa Giulia ‘lenziana’ passa per il violento funk di Gun Powder mentre la performance del mitologico Ottofante va in scena accompagnata da pressanti spaziature orchestrali . Il richiamo alle saghe indo-malesi della cover di Luca Martinotti (SoloMacello) fa capolino nelle imbambolate luci crepuscolari di Mompracem e se l’ Eteretaco sorvola le superfici lunari di una ritrovata Base S.h.a.d.o., Roberto Dell’Era interviene amichevolmente nel colorare un disimpegnato Bolero!. Non meno coinvolgenti si rivelano le rifrazioni elettriche degli orditi surf del Dinamometro e le dilatate arie della abbacinata Novecento E Mille; a suggello del visionario canovaccio del disco sopraggiungono in coda la sideree improvvisazioni di Milan Au30ème Siècle. Una ‘nuova avventura’ indiscutibilmente ispirata per un combo dal proclamato respiro internazionale ed efficacemente contemporaneo. La perpetua ed ambiziosa evoluzione dei Calibro 35 sembra non conoscere battute a vuoto, consolidata nel corso degli anni da multiformi e prestigiose esperienze benché istintivamente ancora vincolata alla sua primordiale e confessata rivelazione artistica. ‘Bon Voyage, chers passagers’: che le proiezioni abbiano inizio.