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24 Febbraio 2016

Krasseville NOUS SOMMES FAUX

2016 - Avantgarde Music
[Uscita: 11/01/2016]

Francia

 

a0502537022_16Le esperienze del duo francese Krasseville si legano al black metal (con gli Ordo Blasphemous). In questo lavoro per Avantguarde le atmosfere si allentano in un folk noir molto morbido e melodico. Ognuno dei dieci pezzi si diluisce in un climax contemplativo e soavemente malinconico. Senza eccessi drammaturgici e senza quella ridondanza ossessiva che possa, anche solo lontanamente, evocare origini metalliche. Approccio tenebroso e introspettivo ma pulito e cristallino, con una varietà strumentale ampia, anche se chitarra e tastiere emergono con maggiore predominanza. L’incedere lento, solenne e marziale ricorda l’estetica morriconiana ma in generale si respira molto la cinematica evocativa che sa di desolazione urbana, di suspense e tensione, che ha anche qualcosa di vagamente esotico, nostalgico. Intensa e corale Tête Creuse giocata sulla variazione timbrica degli arpeggi.

Meste e torbide ballate come ululati notturni alla solitudine e allo smarrimento esistenziale l’eponima Nous Sommes Faux e Intro de la Fin. Nihil Time Funeral Process è una macabra e sintetica marcetta da night club. Decisamente tra vaudeville e country western De Sangre y Mugre (instr). Intarsiata tra frenesia e decadenza, ritmo pow wow e cori krassebluegrass Love Sucks and Hurts. Di un art rock minimale e sperimentale K.G.B. e In Krasseville Everything’s Fine. Tutto l’album accoglie piacevolmente una serie di influenze che rimandano alla new wave più elegante e creativa, al filone dark meno teatrale e più melodico, al sinth pop più surreale e caleidoscopico.

"Nous Sommes Faux" si lascia ascoltare ed è accattivante nelle tenebrose jam strumentali, nella sua ricerca estetica orientata prevalentemente alla costruzione di un ambiente sognante, patinato ma al contempo austero. Nel complesso però la concettualità di fondo tende a sfilacciarsi in una serie di riferimenti molto ben calibrati e ricercati ma non altrettanto coesi o radicati in una coerenza davvero ispirata. Tutto si posa in un equilibrio artificiale che cattura solo le sfumature più superficiali dell’emotività.

Voto: 6.5/10
Romina Baldoni

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