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16 Maggio 2015 , ,

Brian Wilson NO PIER PRESSURE

2015 - Capitol Records
[Uscita: 07/04/2015]

brian wilsonPer "No Pier Pressure", suo nuovo 'senile' lavoro in studio terzo millennio, Brian Wilson (73 anni in giugno 2015) ha ripescato, dalla line-up della reunion 2012 dei Beach Boys siglata dall'album “That’s Why God Made The Radio, solo il cugino Alan Jardine (chitarra, voce) e David Marks (chitarra, voce). Ma ugualmente il grande lavoro ai backing vocals dei due (soprattutto di Alan Jardine) fa sì che No Pier Pressure suoni spesso come un secondo disco in studio dei Beach Boys anni 2.000 (se mai ci sarà), fresco e sgargiante come i grandi capolavori registrati dalla band nella seconda metà del '900, anacronisticamente armonioso e puro in tempi e giorni che non lo sono per niente (Whatever Happened, Tell Me Why, Sail Away con il redivivo Blondie Chaplin ed un riff di flauto che riporta in vita la meravigliosa hit dei '60 Sloop John By).

 

Booklet#8Purtroppo però questa volta il 'grande vecchio' ha voluto accanto a sè anche una nutrita schiera di vocalist mainstream (Sebu, She & Him, Peter Hollens, Kacey Musgraves, Nate Ruess): il generoso sforzo di rendere il lavoro più ricco e variegato naufraga invece in songs ed arrangiamenti eccessivamente patinati, come nel caso della pessima 'disco' di Runaway Dancer e della esotica improbabile On The Island. Ma avremmo volentieri fatto a meno anche delle iper mainstream (sfacciatamente radio friendly) Our Special Love, Guess You Had To Be There, Saturday Night. L'ispirazione compositiva di Brian Wilson, a tratti debole ed incerta in questo disco, torna per fortuna a toccare buoni approdi nella bella The Right Time (singolo trainante dell'album), nello strumentale crepuscolare Half Moon Bay (con la magica tromba di Mark Isham), nelle Trayelegiache This Beautiful Day, The Last Song, One Kind of Love e nelle tre songs comprese solo nella deluxe edition di No Pier Pressure (Don't Worry, Somewhere Quiet, I'm Feeling Sad). Un disco che consigliamo di ascoltare nonostante le inopportune succitate dèbacles perchè testimonia ancora in alcuni episodi un genio artistico che non accenna ad esaurirsi.

 

Voto: 6.5/10
Pasquale Boffoli

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