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12 Dicembre 2017

Nicole Willis & UMO Jazz Orchestra MY NAME IS NICOLE WILLIS

2017 - Persephone Records
[Uscita: 29/09/2017]

Stati Uniti - Finlandia   

 

Nicole Willis & UMO Jazz Orchestra MY NAME IS NICOLE WILLISSi parla tanto di “cervelli in fuga”: beh, eccone uno che, invece di attraversare l’Atlantico da est verso ovest, ha dovuto compiere il tragitto al contrario, e trasferirsi dalla natia Brooklyn a questo lato dell’oceano per costruirsi una carriera. Infatti, la “land of great opportunities” è stata avara con lei, anche se le ha riservato, quantomeno, un paio di duetti con Sua Maestà Curtis Mayfield, quindi Miss Nicole Willis ha trovato la sua dimensione nella fredda ma, per lei, accogliente Helsinki, sotto l’ala protettiva dell’eclettico Jimi Tenor, al quale, nel tempo libero, ha anche dato due eredi. Finiamola con il gossip e passiamo all’esame di questo, che è il suo primo album in collaborazione con la UMO Jazz Orchestra, big band finnica di grande tradizione e livello, visto che calca le scene dal lontano 1975 e che, tanto per gradire, ha collaborato con gente del calibro di Dizzy Gillespie, Dexter Gordon, McCoy Tyner e Michael Brecker.

 

Gli arrangiamenti sono opera del già citato Jimi Tenor, che ha anche composto i brani dell’album, assieme alla stessa Willis e al chitarrista Pete Tokkainen, membro di The Soul Investigators, con cui, nel 2015, Nicole ha inciso il suo album precedente, l’ottimo “Happiness In Every Style”. Ricordiamo ancora come in due pezzi, l’opener Introducing e Final Call, compaia Ian Svenonious, che firma due appropriati “spoken word”. L’album si Fun-Disco-Nicolemuove su un terreno che potremmo assimilare al Northern Soul, con la potente sezione fiati di chiara estrazione jazzistica in evidenza, con le pennellate funk della chitarra e con la voce fascinosa, quasi noncurante, della Willis. Sul disco sembra aleggiare un’atmosfera da noir anni ‘70, notturna, piovosa, assolutamente coinvolgente. Restano particolarmente impressi la già citata, cinematica, Introducing, la seguente Break Free, un funkettone riempipista, che fa il paio con l’altrettanto agitata e agitante (Everybody) Do The Watusi, e la conclusiva, rarefatta, Still Got A Way To Fall, quasi declamata dalla cantante. Pleased to meet you, Nicole! 

 

Voto: 7,5/10
Luca Sanna

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