Migliora leggibilitàStampa
18 Luglio 2013 ,

Dennis Callaci and Simon Joyner NEW SECRETS

2013 - Shrimper
[Uscita: 11/06/2013]

simon joyner# CONSIGLIATO DA DISTORSIONI

 

Due magnifici perdenti del lo-fi, Dennis Callaci e Simon Joyner uniscono le loro forze per dar vita a questa affascinante creatura a nome "New Secrets". Callaci è il meno noto dei due, ha militato in oscure band quali Paste e Refrigerator, l'altro, Simon Joyner, di Omaha, Nebraska, ha al suo attivo una fitta discografia ricca di interessanti lavori come solista con circa 14 album complessivi. Di lui vi avevamo parlato l'anno scorso a proposito dello splendido "Ghosts",  uno dei migliori dischi del 2012 ricco di fulminanti intuizioni e ballad da vertigine. Questo nuovo lavoro rappresenta la seconda collaborazione fra i due a seguire l'ep del 2004 a nome "Stranger blues" che presentava cinque malinconiche canzoni dal fascino sotterraneo. Adesso dopo quasi 10 anni arriva questo ben più consistente seguito a nome "New secrets", uscito per l'etichetta di Callaci, la Shrimper, con 11 angosciose ed acide composizioni da fare invidia a certe cose dell'ultimo Kurt Vile. La bellissima voce di Joyner come detto a proposito di "Ghosts" ricorda molto sia Leonard Cohen che altri due grandi come Lou Reed e Steve Wynn, il tutto in versione rallentata spesso all'inverosimile.

 

Simon e Dennis, e non sono i soli certo, sembrano aver mandato a memoria il terzo disco dei Velvet Underground, ma hanno ascoltato e fatto loro anche certe melodie "rotolanti" cari al canadese Cohen. E così vengono fuori canzoni minimali come l'iniziale Mary, Lost invitations, Tender came by  e There will be a time che chiude il lavoro, che sono tutte canzoni notturne e stralunate. Old man in the rain se non fosse per la voci potrebbe essere estrapolata da "Harvest" di Neil Young e  Beat by beat è una delle songs più intense del disco, poco più di due minuti con la melodia che rimanda a tratti a quella dijoyner Merritville del sindacato del sogno.Guitar as guitar è puro Dream Syndicate sound, Let's make history bleed, la dylaniana The Frayed end of the rope ma pure San Antonio sono splendide ballate acide fra Kurt Vile ed i Flaming Lips al rallentatore. Come da consuetudine dei due artisti il disco è stato registrato rigorosamente live e nella più pura tradizione lo-fi, cantando entrambi nello stesso microfono insieme (!). Un disco cupo ed introspettivo a tratti, magari non per tutti i palati ma che dopo diversi ascolti rivela un fascino non indifferente. Un album che con "Ghosts" dell'anno passato conferma Simon Joyner  uno dei grandi talenti dimenticati da un panorama musicale troppo avaro verso magnifici losers come lui.

 

Voto: 7.5/10
Ricardo Martillos

Audio

Inizio pagina