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18 Gennaio 2017 , ,

Loscil MONUMENT BUILDERS

2016 - Kranky
[Uscita: 11/11/2016]

USA-Canada      #consigliatodadistorsioni

 

Ogni nuovo disco di Scott Morgan porta con sé la promessa di un viaggio, di un racconto, di una profonda suggestione. Una promessa che, per quanto possa sembrare fragile, raramente viene disattesa e che, dopo più di dieci pubblicazioni, potremmo cominciare ormai a chiamare certezza, se non fosse che un senso del pudore o il timore di aver violato un patto segreto ci faccia desistere dal cercare dei contorni oggettivi a qualcosa che vuole semplicemente essere descrittivo, perchè tale è la natura della musica di Loscil. Una narrazione che, prima delicatamente e poi sempre più con forza, si rivela capace di far assumerre allo spazio nuove sembianze, proiettando l'ascoltatore in un non-luogo dove il sé e territori immaginifici evocati dalle tessiture sonore si possano trovare a corrispondere. Un processo estatico ma doloroso al contempo, perché spesso è come se ci venisse chiesto di abbandonare ogni presunzione, mettendo a nudo noi stessi di fronte ad un mondo nel quale non sappiamo se riconoscerci. Scuro, malinconico, ossessivo, "Monument Builders" deve molta della sua solennità ad una scrittura che vede molte partiture di primo piano eseguite dal corno francese di Nick Andreson.

 

Così come i suoi predecessori, anche questo nuovo album si è sviluppato come un concept e per l'occasione il compositore canadese ha attinto a diverse fonti di ispirazione: un logoro VHS di un film sperimentale ("Koyaanisqatsi") con musiche di Philip Glass ormai alterate, gli scritti del filosofo anti-umanista John Grey (Straw Dogs) e le foto aeree di Edward Burtynsky, le quali ritraggono sconvolgenti paesaggi devastati dall'inquinamento. A ciò va aggiunto che alcune recenti vicissitudini personali hanno spinto Morgan a profonde riflessioni sulla vita e sulla morte. Tutto ciò lascerebbe presupporre delle atmosfere che portino senza scampo ad una profonda depressione, mentre invece quel che non sentiamo mai mancare nello scorrere del tempo è quel senso di conforto nel riscoprirci vivi, capaci malgrado tutto di continuare ad esplorare il mondo e a provare stupore. Discretamente, anche questa volta Loscil ci consegna un album difficile da dimenticare, affine ai lavori più onirici di Boards of Canada e Pan American. Consigliato a chi non cerca facili rassicurazioni.

Voto: 8/10
Aldo De Sanctis

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