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30 Novembre 2020 ,

Frankie And The Witch Fingers Monsters Eating People Eating Monsters…

- Greenway Records / The Reverberation Appreciation Society
[Uscita: 02/10/2020]

Spesso abbiamo avuto la tendenza a guardare con un certo scetticismo alle band nate come funghi all'ombra di Padron Dwyer e dell'estetica della nuova ondata psichedelica californiana, ma ci dobbiamo ricredere o perlomeno adottare una visione differente di suddette band. È innegabile infatti che Thee Oh Sees (come si chiamavano allora), Ty Segall, KG&LW e affini abbiano contribuito a creare una nuova branca che rende linfa a quell'incrocio tra garage-rock, psichedelia, hard, kraut, folk, ecc. che per molto tempo ha tenuto in vita parte dell'underground statunitense e britannico. È altrettanto innegabile che le nuove generazioni abbiano preso questi gruppi come punti di riferimento e abbiano finito per adottarne molti elementi, spesso al limite del plagio o dell'imbarazzo. È sicuramente il caso dei Frankie And The Witch Fingers, formazione dell'Indiana ma trapiantata a Los Angeles, al sesto album con “Monsters Eating...”, in cui compare un nuovo membro, Nicole Smith (Death Valley Girls) al basso. Il precedente “ZAM” del 2019 non aveva proprio entusiasmato, soprattutto per le lunghe jam kraut-punk monotone, ma la band ci riprova aprendo con gli 8 minuti di Activate, che va a pescare (indovinate un po'?) poliritmie, percussioni afro-beat, vibes 70s e riff hard. E nonostante il carattere schiettamente derivativo, la cosa funziona molto più di “ZAM”, creando una tensione che per 8 minuti non diluisce e non si stempera, in una sorta di versione iper-cinetica del primo Santana. Come per “ZAM” il copione si ripete e non stupisce che i F&TWF siano più efficaci negli episodi più brevi, come la fumosa Reaper che invece scarica a terra una dose imponente di fuzz, oppure Sweet Freak che sposta ancora una volta il bacino su tempi dispari e poliritmie. L'album scorre con una virulenta energia punk (Where's Your Reality?, Michaeldose, Can You Hear Me Now?) e non ha paura di sporcarsi le mani con i riff zeppeliniani di Simulator, che di punto in bianco torna al groove satanico della opening track. Il tiro non accenna a rallentare e se Urge You tira fuori addirittura (indovinate?) un sax che fa molto ultimi Osees, Cavehead è la quota zam-rock dell'album, imbevuta di percussionismo e fuzz. I nostri resistono fino a questo punto, alla fine proprio non ce la fanno e con MEPEM... sforano il muro degli 8 minuti, tornando al punto di partenza: tensione 70s, sfuriate di wah wah, groove a manetta, fiati, kraut e iterazione psichedelica. Insomma, come dicevamo prima, a volerla buttare sulla polemica potremmo dire che queste sono esattamente le direzioni musicali esplorate da altri in maniera più eclettica e originale e che i F&TWF sono a volte un po' troppo ingenui nel ricalcare le mosse di grandi e piccoli del rock. Ma non sempre conta il guizzo geniale o l'originalità, a volte ci si può accontentare di un buon disco, sincero e divertente. E questo è il caso di “Monsters Eating People Eating Monsters...”.

Voto: 7/10
Ruben Gavilli

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